"Mi dedicherò interamente alle Europee". Renzi lascia il Riformista

Dieci mesi dopo essere entrato in carica come direttore editoriale, il leader di Italia Viva cederà a inizio marzo il suo testimone giornalistico ad Alessandero Barbano

"Mi dedicherò interamente alle Europee". Renzi lascia il Riformista
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Matteo Renzi lascia la direzione editoriale de Il Riformista. Tra poco più di due settimane, esattamente venerdì 1° marzo, avverrà il passaggio di testimone tra il leader di Italia Viva e - stando a quanto viene riportato dal Giornale d'Italia - Alessandro Barbano, giornalista ora al Corriere dello Sport. A motivare la decisione assunta dall'ex presidente del Consiglio è stato un comunicato ufficiale diramato dallo stesso partito guidato dal senatore fiorentino: "Dal 1° marzo Matteo Renzi lascerà la direzione de Il Riformista per dedicarsi a tempo pieno alla campagna elettorale. La decisione era stata comunicata all'editore, al fine di potersi dedicare alla campagna per le elezioni europee che lo vedranno candidato in tutte le circoscrizioni". Allo stesso tempo viene confermato che Andrea Ruggeri resterà direttore responsabile.

Terminerà così - dopo dieci mesi - l'avventura di Renzi come direttore editoriale del quotidiano che era stato riportato in edicola nel 2019 da Piero Sansonetti, che lo ha guidato fino al 3 maggio 2023 prima di passare a L'Unità. La notizia del nuovo incarico di Renzi, all'epoca - erano i primi giorni di aprile dello scorso anno - aveva irritato non poco l'ex alleato Carlo Calenda, che ancora sperava di formare con lui il Terzo Polo: il leader di Azione aveva infatti parlato di "un fulmine a ciel sereno" e di un "rischio di conflitto di interesse". "L'informazione è un contropotere rispetto alla politica", si sfogava l'ex ministro dello Sviluppo economico. "Come si può essere un contropotere di sé stessi?". Matteo Renzi si era difeso ricordando che Walter Veltroni era vice direttore dell'Unità e che Sergio Mattarella è stato direttore del Popolo. Ma con lo sfilacciamento del patto di alleanza, ovviamente, della questione Calenda non si era più interessato.

"Io non lascio, ma raddoppio - furono le parole pronunciate dall'ex sindaco di Firenze -. Continuerò a fare il mio lavoro da parlamentare di opposizione, a intervenire in Aula, a fare esattamente quello che stavo facendo, ma ci metto sopra il carico di un'esperienza, tentando di fare un'operazione che serve al Paese".

Adesso, dunque, Matteo Renzi sarà solamente senatore della Repubblica e leader di partito, nonché candidato al Parlamento Europeo con la sua lista "Il Centro" per potere entrare nel gruppo Renew Europe. L'obiettivo dichiarato è quello di superare l'asticella alle urne del 4% (alla soglia di sbarramento) alle consultazione dei prossimi 8 e 9 giugno per Bruxelles Strasburgo.

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