"Mi ha sconcertato, fatto rabbrividire e accapponare la pelle sentire le parole favorevoli della segretaria del Pd a una pratica barbara e medievale come l'utero in affitto". Matteo Salvini ha preso la questione di petto, senza girarci attorno. Sulla maternità surrogata, del resto, il vicepremier e il centrodestra non hanno mai tentennato, manifestando una contrarietà senza compromessi. Il tema è tornato far discutere dopo le aperture della leader Pd, che si era detta "personalmente favorevole" alla controversa pratica. "Idea bestiale e medievale", aveva a sua volta commentato il segretario federale della Lega, tornato oggi a criticare la deputata luganese.
Utero in affitto, Salvini contro Schlein
"La donna non è un utero in affitto, il corpo della donna non è merce. Ognuno vive la sua vita privata come vuole però l'utero in affitto tradotto vuol dire: 'donna in difficoltà economica che vende il suo corpo a qualcuno che ha un ricco conto in banca, porta in grembo per 9 mesi una creatura che non vedrà crescere perchè qualcuno se la compra'...", ha ribadito Salvini, chiudendo la campagna elettorale del centrodestra ad Ancona. "È una barbarie, come fai a parlare di diritti civili e dire che sei favorevole all'utero in affitto e alle droghe libere?", ha incalzato il ministro dei trasporti, riferendosi alla Schlein.
La proposta di legge del centrodestra
Nelle stesse ore, la maggioranza tirava dritto sull'argomento anche in ambito parlamentare. Sulla maternità surrogata, infatti, la Commissione Giustizia della Camera ha infatti adottato come testo base la proposta di legge presentata dalla capogruppo di FdI in Commissione Carolina Varchi. Il provvedimento è stato adottato con i soli voti della maggioranza. I parlamentari del Pd e del M5S hanno votato contro, mentre il Terzo Polo non era presente. La mozione prevede che quello che in Italia è considerato un reato, sia considerato tale anche all'estero.
"Maternità surrogata reato anche all'estero"
La legge n.40 del 2004 - ha ricordato la parlamentare Fdi nella sua relazione - prevede che "chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro". Ma tale divieto, ha aggiunto, vige solo in Italia, mentre in altri Paesi, "sia europei e soprattutto extraeuropei come India e Stati Uniti, tali pratiche sono legali". Tale circostanza, ha spiegato ancora Varchi, "ha dato luogo alla diffusione del cosiddetto turismo procreativo, cioè di quel fenomeno per cui coppie italiane che non possono avere figli si avvalgono della tecnica della surrogazione di maternità in un Paese estero in cui la stessa è consentita".
La proposta di legge è stata avanzata proprio per evitare questo, con la richiesta che questo divieto venga applicato anche la pratica è effettuata all'estero. Alla legge n.40, dunque, esattamente all'articolo 12 in cui si disciplina questo reato, si dovrebbe aggiungere il seguente periodo: "Le pene stabilite dal presente comma si applicano anche se il fatto è commesso all'estero". Il codice penale, infatti, all'articolo 7, si legge ancora nella relazione del provvedimento, "stabilisce espressamente la punibilità per taluni reati anche se commessi all'estero".
Al netto di emendamenti e migliorie al testo preventivate dalla stessa maggioranza, l'intenzione del centrodestra è quella di far avanzare il provvedimento in tempi abbastanza rapidi.
"L'intenzione è di rispettare il calendario deciso nell'ufficio di presidenza e cioè di portare il provvedimento all'esame dell'Aula entro il mese di giugno", ha confermato la stessa deputata Varchi, che ha concluso: "Siamo soddisfatti di essere riusciti ad adottare questo testo base sulla maternità surrogata proprio alla vigilia della festa della mamma".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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