Il reato di concussione, per il quale nel febbraio 2011 era finito imputato Silvio Berlusconi (il Cavaliere verrà assolto quattro anni dopo per quella vicenda giudiziaria), diventa uno dei temi più importanti che vengono affrontati nei vari talk show in onda negli ultimi mesi del governo presieduto dal leader di Forza Italia. Le puntate di Annozero, condotta da Michele Santoro, tambureggiavano particolarmente con i processi contro il premier allora in carica. Durante una di queste si erano scontrati, da una parte l'europarlamentare Deborah Serracchiani (Partito Democratico) e dall'altra Francesco Storace, ex presidente della Regione Lazio e leader del partito "La Destra".
Il processo a Berlusconi
In quel 17 febbraio 2011 su Rai2, mentre la stragrande maggioranza dei telespettatori italiani sta assistendo alla terza serata del Festival di Sanremo condotto da Gianni Morandi, i pochissimi altri che decidono di divedersi sugli altri canali televisivi hanno la possibilità di godersi un coriaceo dibattito tra la Serracchiani e Storace. In uno studio televisivo già particolarmente surriscaldato dopo il consuetudinario editoriale di inizio puntata di Santoro e dalle accuse scagliate da Corrado Formigli contro Ignazio La Russa per una presunta aggressione subita dal giornalista fiorentino mentre stava intervistando il ministro della Difesa, i toni si rivelano già piuttosto alti. Storace inizia a commentare il caso Ruby in questo modo: "A me la cosa che più mi incuriosisce di tutto questo è la storia della concussione e della telefonata. Io premetto una cosa: se dovessero condannare Berlusconi per concussione, io mi costituirei e inviterei a farlo migliaia di sindaci, di presidenti delle regioni, delle province. Perché se non hanno mai telefonato a prefetti o questori, io credo che direbbero una bugia al questore per aiutare una persona".
Lo scontro si accende
A questo punto l'ex ministro della Salute racconta due aneddoti personali che lo hanno riguardato direttamente - "da concusso", come lui stesso afferma pubblicamente - in funzione dell'incarico istituzionale che ricopriva, per poi chiedersi provocatoriamente: "Sono stato concusso o no? Sono stato come quel poliziotto che, si dice sia stato intimidito?". La sua concoclusione è: "Io credo che ci sia anche un diritto di chiedersi se quello che è successo è vero. Forse Berlusconi paga il fatto di avere battuto la sinistra? Io ho un dubbio ce l'ho".
Tocca a questo punto alla Serracchiani. "Sentire parlare Storace con naturalezza che qualsiasi politico telefona e raccomanda qualcuno, a me fa veramente schifo. Perché anche a me chiedono di fare quelle telefonate. Però una persona libera e indipendente decide oppure no di sottostare a un certo tipo di politica". "Lei è una ipocrita - ribatte Storace -. Lo vada a dire a chi l'ha messa in lista".
"Ma lei sta scherzando", replica la Serracchiani, la quale poi cade in una clamorosa topica: "Io la invito a riflettere quando fa certe affermazioni: proprio lei che ha 29 procedimenti". "Io la invito ad ascoltare: non sono miei quei processi, ma di Berlusconi. Lei parla delle cose che non conosce", è la battuta con la quale termina il rude confronto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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