Un nuovo passo verso la sinistra. Un nuovo passo verso l'inciucio con Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola. L'ostacolo per Mario Monti è la sinistra radicale. Ma oggi il premier uscente ha tentato un avvicinamento al leader del Sel aprendo alla possibilità di di far parte di un governo che metta insieme la coalizione di sinistra e quella dei centristi. "Ognuno può evolvere e cambiare opinione per quanto riguarda singole persone - ha detto il Professore - non farò mai parte di un governo che non abbia un forte accento riformatore".
I sondaggi non danno i risultati sperati dal leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Secondo il presidente della Camera Gianfranco Fini, la coalizione di centro può superare il 15% dei voti. Ma gli analisti li attestano poco sotto il 10%. Una percentuale che scoraggia il Professore e che lo sta spingendo sempre più nelle braccia della sinistra che, a sua volta, sta perdendo consensi. Da qui l'inciucio per evitare che Silvio Berlusconi vinca ancora una volta le elezioni. Alla domanda se possa "promettere" solennemente agli elettori che "non farà mai parte di un governo in cui ci sia anche Vendola", Monti ha risposto: "Lo trasformo leggermente perché ognuno può evolvere e cambiare opinione per quanto riguarda singole persone, ma non farò mai parte di un governo che non abbia un forte accento riformatore". Il Professore assicura di non essere mosso dall'ambizione di fare il presidente del Consiglio: "Altrimenti la cosa più semplice sarebbe stata starsene da parte e aspettare perché probabilmente sarebbe venuto fuori un Parlamento che avrebbe prima o poi chiesto una grande coalizione". Monti ha spiegato che la lista "Scelta civica" non ha l’ambizione di far parte di un governo o di una una maggioranza: "Può benissimo stare all’opposizione, però escludo che possa stare in una maggioranza o in un governo che di nuovo non permetta di fare la riforma del lavoro sufficiente per dare una speranza ai giovani, di fare le liberalizzazioni o la riforma della giustizia". Riforme che per Monti sono necessarie a far diventare l’Italia un Paese "moderno".
All'apertura di Monti, Vendola ha tuttavia risposto in modo più tiepido spiegando di avere una diversa idea di "riformismo". "Per Monti è riformista abbattere lo statuto dei diritti dei lavoratori. Per me lo statuto è il capolavoro del riformismo italiano. È questo che ci rende diversi", ha spiegato il leader di Sel, all’Arena del Sole di Bologna.
Quanto a un’ipotesi di accordi con i centristi per le riforme, Vendola ha detto chiaramente che le riforme sono quelle che migliorano la qualità della vita delle persone, tutto ciò che la peggiora è una controriforma: "Non posso allearmi con chi propone controriforme, intendo essere alleato con tutti quelli che propongono riforme, cioè un miglioramento delle condizioni di vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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