Furio Colombo, giornalista ed ex senatore, è morto a 94 anni. Nacque in Valle d'Aosta nel 1931 da una famiglia ebrea e, a metà degli anni Cinquanta, conseguì la laurea in giurisprudenza a Torino. Quelli erano gli anni in cui la televisione, sotto il monopolio Rai, iniziava a sua conquista degli italiani e così Colombo affiancò al lavoro come praticante forense quello di autore televisivo. Nello specificò, lavoro fianco a fianco con personaggi del calibro di Umberto Eco, Gianni Vattimo e Piero Angela per la realizzazione di programmi culturali nell'Italia che si stava rialzando dopo la Seconda Guerra Mondiale e che aveva nella televisione la sua più grande innovazione.
Man mano che lavorava in Rai, che esplorava il mondo della tv e del giornalismo, si appassionava sempre di più. Ha all'attivo numerosi documentari, servizi giornalistici, e pubblicazioni a carattere saggistico. Nel 1967 decise di iscriversi all'albo dei giornalisti e diventò un professionista dell'informazione, mestiere a cui a partire dagli anni Settanta affiancò anche quello di docente universitario all'università di Bologna, dove contribuì a fondare il Dams, il corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo. Era un'apprezzato docente di teoria e tecniche dei media e del linguaggio radiotelevisivo.
Quelli erano gli anni caldi dell'Italia, la politica era al centro della vita quotidiana di ogni cittadino e Furio Colombo non era da meno. Nel 1971 fu scrittore e sottoscrittore della lettera aperta a L'Espresso sul caso Pinelli, nota come appello contro il commissario Calabresi, in cui veniva chiesta "la testa" di alcuni funzionari, ritenuti responsabili di negligenze nell'accertamento delle responsabilità per la morte di Giuseppe Pinelli, precipitato da una finestra mentre si trovava negli uffici della questura di Milano nell'ambito delle indagini sulla strage di piazza Fontana. Prese anche parte al film "Il caso Mattei" di Francesco Rosi e firmò per La Stampa l'ultima intervista rilasciata da Pier Paolo Pasolini, che venne ucciso il giorno dopo.
Come giornalista, Colombo fu corrispondente per La Stampa e per Repubblica da New York, firmò articoli per il New York Times e divenne anche insegnante di giornalismo alla Columbia University. Nel 2001 è stato nominato direttore de L'Unità, carica che mantenne fino al 2005. Nel 2009 è stato tra i co-fondatori de Il Fatto Quotidiano e suo editorialista fino al 2022, quando tornò a lavorare con la Repubblica.
Dal 1996 al 2001 è stato deputato del Partito Democratico della Sinistra e dei Democratici di Sinistra. Nel 2006 divenne senatore con la Ds in Lombardia e si iscrisse al gruppo dell'Ulivo. Nel 2008 tornò alla Camera con il Pd e si deve a lui l'istituzione del Giorno della Memoria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.