Lo scandalo Mps continua a tenere banco. La Procura di Siena ha disposto perquisizioni nelle abitazioni private dell’ex presidente della Banca Monte dei Paschi Giuseppe Mussari e dell’ex direttore generale della Antonio Vigni. Perquisizioni da parte delle Fiamme Gialle sono in corso anche nella sede di Mps a Siena, nell’ufficio dell’ex vicedirettore generale Davide Rossi.
Intanto ieri sono emersi altri dettagli sulle operazioni dei derivati operate dalla banca senese. "Ho custodito la lettera nella mia cassaforte perché Baldassarri mi aveva detto che era un documento delicato. Mi sono sempre fidato di Baldassarri", ha detto ai pm di Siena l’ex direttore generale di Mps Antonio Vigni nell’interrogatorio dello scorso 9 febbraio.
Vigni, indagato assieme all’ex presidente Giuseppe Mussari e all’ex capo dell’ area finanza dell’Istituto di Rocca Salimbeni, ha dichiarato che "la ristrutturazione di Alexandria è stata seguita da Baldassarri il quale mi ha detto che era opportuno sostituire il sottostante di quel veicolo perché legato al mercato americano, in quel periodo particolarmente a rischio".
Secondo quanto riferito ai magistrati dal dg Fabrizio Viola, sentito lo scorso 30 ottobre, nella cassaforte dell'ex direttore generale del Monte dei Paschi di Siena Antonio Vigni "c'era altra documentazione" oltre all'accordo con la banca Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria.
L'ex capo dell'area legale di Mps, Raffaele Giovanni Ricci, ha raccontato ai magistrati che "quando si parlava dell'operazione
Alexandria, Baldassarri mi faceva intendere che i vertici della banca erano partecipi. Vigni e Mussari "erano al corrente degli aspetti salienti dell'operazione e si tenevano regolarmente informati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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