L'alluvione in Emilia-Romagna s'intreccia inesorabilmente con l'attuale campagna elettorale che si sta tenendo nella stessa Regione in vista delle elezioni dei prossimi 17 e 18 novembre per decidere chi prenderà il posto come governatore di Stefano Bonaccini. Quest'ultimo, infatti, si è dovuto dimettere come presidente regionale nello scorso luglio, con qualche mese di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, perché nel frattempo è stato eletto al Parlamento Europeo; e adesso le speranza dell'intero centrosinistra sono rivolte tutte a Michele De Pascale, il quale - per l'occasione - verrà sostenuto da un'ammucchiata rossa che include contemporaneamente Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e anche Azione, Italia Viva e +Europa. Un campo larghissimo costruito ad hoc per conservare una delle ultime roccaforti rimaste in mano allo schieramento guidato dal Pd. L'esponente che aspira a salire alla sede di viale Aldo Moro a Bologna, tuttavia, è finito nel mirino delle critiche del centrodestra proprio in seguito ai disastri causati dal maltempo - soprattutto a Faenza - in quanto De Pascale oggi è sia sindaco di Ravenna sia presidente di quella stessa Provincia e la sua gestione istituzionale del post-alluvione del 2023 non è passata inosservata.
Lo ha ricordato in maniera chiara ed esplicita Fabio Petrella, deputato di Fratelli d'Italia: "Michele De Pascale, attuale candidato delle sinistre alla guida della Regione, forse perché troppo impegnato nella campagna elettorale, non ha speso neanche un centesimo degli oltre 40 milioni stanziati dal governo per la messa in sicurezza stradale", dichiara aggiungendo che la sua è stata una "pessima gestione dei fondi pubblici": "Se non riesce a spendere una cifra del genere per la città e la Provincia che amministra, come potrebbe governare bene la regione qualora vincesse le elezioni?". Alberto Ferrero, responsabile provinciale di FdI, va ancora più pesante si chiede: "Dove sono le opere di prevenzione dove sono? A parte la pulizia degli alvei effettuata con i fondi della struttura commissariale, cosa altro è stato fatto? Credendo che i tempi di ritorno fossero di 200 anni, come alcuni sostenevano, non hanno pensato alla prossima alluvione".
Tutte criticità che, in realtà non risalgono esattamente tutte a oggi dopo quello che è successo nel Ravennate, visto che la sua diretta avversaria per diventare presidente di Regione, Elena Ugolini, aveva già ricordato questo aspetto un mese fa, in un'intervista rilasciata a Il Resto del Carlino: "De Pascale ha speso solo l'1,5% dei fondi che il governo aveva previsto per il comune di Ravenna - ricordava l'esponente civica del centrodestra -. Bonaccini e Schlein, ai tempi era la vicepresidente della Regione, tra il 2021 e il 2022 hanno riconsegnato a Roma oltre 55 milioni dei 70 milioni di euro previsti per la messa in sicurezza dei corsi d'acqua". Ugolini tracciava poi la strada di un eventuale governo emiliano-romagnolo sotto la gestione di Fdi, Lega e Forza Italia: "Valorizzazione di chi si prende cura del territorio, in primis gli agricoltori, manutenzione degli argini, realizzazione delle casse d'espansione, allargamento delle aste fluviali; riforestazione dei boschi, incentivi per le coltivazioni nelle aree ormai abbandonate: ecco la mia risposta".
Dati che sono stati snocciolati anche nella giornata odierna da parte del ministro della Protezione civile e delle politiche del Mare, Nello Musumeci, e dal viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami durante l'ultima conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi. E c'è da dire che, in tempi non sospetti, era stato un altro importante rappresentante della destra romagnola a porre dei seri dubbi sulla gestione amministrativa di De Pascale. Quattro mesi fa, infatti, Roberto Petri (Direzione nazionale di Fratelli d'Italia) aveva aspramente criticato il sindaco in occasione del primo anniversario delle due alluvioni del maggio 2023: "La provincia di Ravenna ha ricevuto dalla gestione commissariale oltre 30 milioni di euro e il Comune oltre 10 milioni. Ebbene ad oggi ne sono stati spesi 1,287 mln dalla provincia e 187 mila euro dal Comune - mette bene in chiaro -. Dei progetti e dei programmi che possano utilizzare i fondi messi a disposizione dal governo non si ha notizia.
I lavori per il ripristino delle strade provinciali è di là da venire. Non risultano realizzati i progetti, né alcuna gara d'appalto licenziata". La strada per le prossime elezioni regionali tra meno di due mesi è ufficialmente cominciata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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