Senza un litigio al giorno Carlo Calenda evidentemente non è contento. Con cadenza quasi quotidiana si precipita sul proprio profilo Twitter e affida al canale social pensieri, frecciatine e parole al veleno mettendo quasi tutti nel mirino. Le sue uscite sono così tante che spesso non ricevono neanche risposta e finiscono per essere ignorate, ma nella giornata di ieri Matteo Salvini ha replicato di fronte all'ennesima provocazione dell'ex ministro dello Sviluppo economico (che a sua volta non è riuscito a trattenersi e ha sentito il bisogno di intervenire nuovamente).
Il primo ad accendere le polemiche è stato, senza grandi sorprese, proprio Calenda in occasione del suo intervento dal palco dell'assemblea nazionale di Azione. In particolare se l'è presa con la decisione di Salvini di promuovere una manifestazione per i valori occidentali di fronte agli sviluppi di una guerra (quella tra Israele e Hamas) che non è politica ma religiosa: "Un tipo che nella Piazza Rossa, con una maglietta con la faccia di Putin, diceva che era meglio Putin dell'Ue... Per me la linea su Salvini è: non rompere le palle e vai a lavorare".
Nel giro di poche ore non è tardata ad arrivare la presa di posizione dell'attuale vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture. La sede della replica è stata la diretta in collegamento con il seminario di formazione politica e culturale organizzato dal Gruppo ID dal titolo Pensiero Identitario Europeo. Il segretario della Lega non ha fatto esplicitamente il nome di Calenda, ma se l'è presa con "un signorotto della Roma bene che twitta ogni giorno" definendolo "un piccolino, è un ominicchio".
Il riferimento implicito di Salvini è apparso comunque molto chiaro. Tra l'altro ha fatto ricorso a uno dei passaggi più famosi de Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia, in particolare quando il padrino mafioso Mariano esprime il proprio rispetto per il protagonista del romanzo (il capitano Bellodi) che divide l'umanità in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i pigliainculo e i quaquaraquà. A tal proposito gli ominicchi vengono paragonati a dei "bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi".
La mia risposta è sempre la stessa, vai a lavorare e non romperci le balle. pic.twitter.com/FR9AKFvmtr
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 28, 2023
Poco dopo Calenda, sentitosi chiamato in causa, è tornato sull'argomento. E, pensate un po', ha reso note le sue parole sempre su Twitter. Non avendo gradito l'etichetta di "ominicchio" ecco che si è affrettato a controbattere ribadendo il concetto espresso in precedenza: "La mia risposta è sempre la stessa, vai a lavorare e non romperci le balle". A cosa è dovuta questa dose di nervosismo? Per caso Calenda è stato disturbato mentre era impegnato nel costruire chissà quale grande alternativa politica al centrodestra dopo il fallimento del Terzo Polo e le giravolte sulle alleanze?
In tutto questo l'asse di Azione si sposta sempre più a sinistra: con il passare delle settimane potrebbe preparare il terreno per l'alleanza con il Partito democratico di Elly Schlein, recitando il ruolo di
"gamba riformista" e proponendosi come potenziale compagno di coalizione. Bluff o reale volontà? Solo il tempo ce lo dirà. Nel frattempo, tra un litigio e l'altro, Calenda non frena le sue attività sui social.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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