Alla vigilia dell'incontro, a Washington, tra Obama e Napolitano, dalla Casa Bianca arriva una grande sviolinata per il presidente del Consiglio Mario Monti: "Il governo italiano sta facendo passi importanti per affrontare le sfide economiche - dice la portavoce Caitlin Hayden in una nota inviata all'Ansa - . Sarà importante mantenere il ritmo di queste riforme, in particolare sul ripristino della competitività e la crescita".
La Hayden si sofferma poi sul presidente della Repubblica: "Obama e Napolitano sono uniti dagli stessi sforzi a favore della stabilità e della crescita". Il presidente Usa "ha profondo rispetto" per il nostro Capo dello Stato. "I due leader ribadiranno la stretta amicizia che lega i nostri due Paesi e gli sforzi comuni per promuovere la stabilità, la crescita e la prosperità".
La Casa Bianca ufficialmente non è preoccupata per le prossime elezioni italiane: ma teme che ci possa essere un rallentamento nella corsa sul rigore dei conti e, non da ultimo, sulle politiche per rilanciare la crescita, vero obiettivo della seconda amministrazione Obama. E sul clamore, giunto anche oltreoceano, per le inchieste sulle principali aziende pubbliche italiane, a partire da Finmeccanica ed Eni, gli Usa evidenziano il rischio che tutto ciò possa rallentare la spinta positiva dell'Italia, frenando crescita e riforme.
Il vice presidente Usa Joe Biden ha ribadito che senza la partnership con l'Europa gli Usa non potrebbero far fronte ai loro impegni nel mondo. E ha sottolineato "il ruolo che l'Italia ha svolto e può svolgere in coerenza con questa prospettiva, che non può essere sottovalutato". Ruolo all'interno dell'Unione europea e a favore di una crescita che, è bene ricordarlo, tanto sta a cuore all'amministrazione Obama.
Gli elogi di Obama potevano lasciare indifferente Monti? Ovviamente no.
E subito commenta così la sviolinata di Washington: la considerazione della Casa Bianca "non mi imbarazza per niente, mi incoraggia e mi fa piacere". E il premier, durante la registrazione di Telecamere, sottolinea che per Washington è importante che l'Italia non sia più nella "lista dei potenziali infiammatori dell'Eurozona".
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