La tragedia di Cutro, in Calabria, ha reso ancora più evidente quel che Giorgia Meloni e il suo esecutivo sostengono fin dal loro insediamento: serve un'operazione di concerto con l'Europa nella gestione dell'immigrazione. L'intera struttura deve muoversi nella stessa direzione per eliminare il problema alla radice, prendendo in mano i flussi migratori, togliendoli dalla gestione degli scafisti, trafficanti di uomini e di morte. E mentre la sinistra alza la voce e cerca di creare la polemica strumentale per indebolire il governo, le istituzioni dello Stato si muovono per fornire risposte. "La questione migratoria è una sfida europea che richiede una risposta europea", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi illustrando le linee programmatiche del suo Dicastero al Senato.
Ma è dalla nota del viceministro al Lavoro e alle Politiche Sociali, e deputato FdI, Maria Teresa Bellucci, che emergono elementi ancora più significativi sul fenomeno migratorio in atto nel Mediterraneo: "La nostra intelligence certifica che la filiera dell'immigrazione illegale beneficia delle Ong per semplificare il proprio lavoro. Il supporto logistico delle Ong agli scafisti, che gestiscono il traffico dei migranti, rappresenta un elemento funzionale ad aumentare il numero delle partenze e abbassare la qualità delle imbarcazioni usate per la traversata". Un'ennesima conferma del ruolo svolto, anche involontariamente, dalle Ong nel Mediterraneo, come abbiamo avuto modo di verificare anche leggendo i messaggi nei gruppi social dedicati al fenomeno migratorio e gestiti dai trafficanti.
Il viceministro, quindi, sottolinea che "i sodalizi criminali che gestiscono la rotta nel Mediterraneo - come affermato dalla relazione annuale dell'intelligence al Parlamento - possono giocare sempre più d'azzardo con la vita dei disperati poiché sanno di poter trovare - in caso di avarie - l'aiuto delle Ong presenti in mare". Nel sottolineare che il fenomeno migratorio attuale non può essere considerato un fenomeno spontaneo ma conta su una radicata organizzazione che lo gestisce in ogni sua fase, che alimenta una filiera criminale sulla pelle dei disperati.
"Non ci sbagliavamo a puntare il dito contro chi, agendo come taxi del mare, svolge un ruolo funzionale agli scafisti.
Le attività in zona Sar vengono spesso pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell'immigrazione irregolare al fine di millantare una garanzia di sicurezza nel viaggio verso l'Europa", prosegue il viceministro Bellucci, che ribadisce la necessità di un intervento europeo per frenare e gestire il controllo dei flussi, in modo tale da spezzare il giro d'affari di chi lucra sulla disperazione. "La relazione dell'intelligence dà ragione al decreto Ong, il quale vuole ridare legalità e sicurezza nella gestione dei flussi migratori", conclude Maria Teresa Bellucci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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