Roma - Zero spese sul conto corrente, un tasso debitore (cioè quello che si paga sull’eventuale scoperto) bassissimo, e mutui più vantaggiosi del trenta per cento rispetto alle medie (quelle destinate a chi non è onorevole). Succede alla filiale di Montecitorio del Banco di Napoli, gruppo Intesa San Paolo. La stragrande maggioranza dei deputati ha lì il conto corrente dove si fa accreditare lo stipendio della Camera. E guardando le condizioni praticate dal Banco di Napoli (unico istituto che ha la convenzione con Montecitorio) agli onorevoli, si capisce il motivo di tanto successo. Nel documento di sintesi che il Giornale si è procurato, la colonna delle spese è tutta una sfilza di 0,00 euro. Spese fisse per il c/c degli onorevoli: zero. Spese per conteggio interessi e competenze: zero. Costo di registrazione di ogni operazione: zero. Costo per l’invio di estratti conti (online o cartacei): zero. Costo dei bonifici fino a 50muila euro verso altre banche: zero. Domiciliazione utenze: zero. Costi per prelievi: zero. Costo per l’emissione cartacea di comunicazioni: zero
In sostanza tutte le pieghe dove di solito si nascondono le piccole commissioni che a fine anno fanno una bella spesa per il correntista, nel caso dei deputati sono a zero. Molto interessante anche il tasso debitore di interesse nominale annuo, il cosiddetto Tan, che rappresenta l’interesse annuo applicato ad un prestito da riconoscere al finanziatore (la banca) al termine dell’anno. Al Banco di Napoli di Montecitorio, per i deputati, il tasso è dell’1,824%, «meno della metà dei tassi normali» ci spiega l’advisor di una grande banca italiana.
E se l’onorevole chiede un mutuo alla sua filiale della Camera? Anche qui si va sul velluto. Abbiamo simulato (grazie all’insider Franco Barbato, onorevole anticasta) un mutuo da 200mila euro, con tassi variabili e fisse a diverse scadenze, da un minimo di 6 anni ad un massimo di 30 anni. Il tasso variabile chiesto dal Banco di Napoli ai deputati per 200mila euro è sempre di 2,71% sia che si tratti di 6 anni, 10, 15 o anche 20. Si passa al 3,021% per 25 o 30 anni. Un tasso molto vantaggioso, più basso di circa un punto rispetto alla miglior offerta di mutuo calcolata dal motore mutuionline.it: 4,33% per 200mila euro in 30 anni, 3,48% per 20 anni.
Anche il tasso fisso viaggia su condizioni migliori rispetto alla media del mercato normale, quelli dei comuni mortali non onorevoli. Sempre la stessa cifra di 200mila euro viene concessa dal Banco di Napoli ai deputati con un tasso fisso del 4,30% per 10 anni, che salgono a 4,60% per un mutuo di 15 anni, e arrivano al 5% per 25 e 30 anni. Proviamo invece un preventivo normale, sempre sullo stesso motore online. A tasso fisso 200mila euro ci vengono dati da Cariparma, per 20 anni, al 6,02%, mentre Intesa San Paolo (capogruppo del Banco di Napoli) ci chiede il 6,10% (confronto al 4,90% praticato agli onorevoli). Insomma un bello sconto, che magari anche un fortunato e volenteroso cliente privato può trovare districandosi tra le varie offerte di banche tradizionali o online, ma che i deputati hanno comodamente nella filiale dentro Montecitorio.
Gli onorevoli sono svantaggiati solo rispetto ad un’altra categoria, i senatori, perché la Bnl a Palazzo Madama offre mutui ancora più scontati ai suoi inquilini (ma la differenza è virtuale, perché un deputato può chiedere un mutuo anche al Senato...). Come ha scoperto La7 grazie ad un’incursione con telecamera nascosta di Barbato, l’agenzia Bnl al Senato concede mutui per l’acquisto di una casa all’incredibile tasso (variabile) dell’1,57% (meno ancora che alla Camera, 2,7%). «È la migliore convenzione d’Italia, il top del top», aveva spiegato il direttore della filiale del Senato all’onorevole dipietrista (che in Commissione Finanze ha presentato tre emendamento per estendere quel tasso anche a piccole-medie imprese e famiglie: emendamenti respinti come inammissibili).
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