Le reazioni: “C’è un giudice a Palermo”

Esplosione di sollievo da nord a sud nel Paese per l'assoluzione di Matteo Salvini nel processo di Open Arms: era accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio

Gli applausi per Salvini alla Camera
Gli applausi per Salvini alla Camera
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"Il fatto non sussiste". Con questa formula, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini è stato assolto nel caso Open Arms. Al momento della lettura della sentenza, in aula è scoppiato un fragoroso applauso. Erano numerosi i dirigenti della Lega che questa mattina si sono presentati nell'aula bunker del carcere Pagliarelli per assistere alla lettura del dispositivo, arrivato dopo lunghe ore di camera di consiglio. In aula con il ministro c'era la sua compagna Francesca Verdini, che non è riuscita a trattenere un caloroso abbraccio. Un altro applauso è scoppiato alla Camera, alla ripresa dei lavori per la legge di Bilancio. "Difendere i confini italiani non può essere mai un crimine", ha commentato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "C'è un giudice a Palermo! Un abbraccio a Matteo Salvini", ha commentato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso "soddisfazione per l'assoluzione del Ministro Matteo Salvini che dopo anni vede finalmente riconosciuta la correttezza del proprio operato. La giustizia ha fatto chiarezza, mettendo la parola fine a una vicenda troppo spesso strumentalizzata per fini politici"

"Sono felice per Matteo Salvini e per la sentenza del tribunale di Palermo, che lo ha assolto dalle accuse. So che per lui e per i suoi cari è stata una situazione dura e difficile. Rivolgo a tutti loro il mio abbraccio", è il commento di Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei deputati. "Onore a questi magistrati coraggiosi. Questo processo non si sarebbe nemmeno dovuto iniziare, come scrissi anni fa, come editorialista", è il commento del ministro della Giustizia Carlo Nordio. "Grave è stata invece la decisione politica di autorizzare questo processo, in contrasto con la legge costituzionale che tutela la carica ministeriale. Processi come questo, fondati sul nulla, rallentano l'amministrazione della giustizia e sprecano risorse. Dopo l'agonia del processo Stato-mafia e questa assoluzione, credo sia necessaria una riflessione sul nostro sistema imperfetto", ha concluso il ministro.

"Attendiamo di leggere le motivazioni di questa sentenza. Siamo curiosi di capire perché è decaduto anche il reato di rifiuto d'atti d'ufficio", ha dichiarato il legale di parte civile Michele Calantropo dopo l'assoluzione: "Vedremo se appellare la sentenza, prima dobbiamo leggere le motivazioni". Sconcerto tra gli avversari politici del leader della Lega, come si evince dalle dichiarazioni di Leoluca Orlando, europarlamentare di Avs: "I magistrati hanno svolto il loro ruolo e ritengo sia importante aspettare le motivazioni.

L'assoluzione, però, non può prestare il fianco a facili strumentalizzazioni. Questa vicenda non deve e non può rimanere chiusa nelle aule di un tribunale. Richiama a una precisa responsabilità etica e politica: le vite dei migranti si salvano, le Ong non si criminalizzano".

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