E' bastato un articolo in cui abbiamo raccolto (semplicemente raccolto) i commenti in calce al sito di controinformazione Indymedia per provocare la violenta risposta degli antagonisti. Sull'home page compare un articolo titolato "Sondaggi squallidi e diffamazioni". Nel mirino ci sono, guarda caso, Libero e il Giornale. Il primo colpevole di aver pubblicato un sondaggio su Luca Abbà e il secondo di aver "osato" frugare, leggere e raccontare quello che gli antagonisti si scrivono sulle pagine aperte di Indymedia. Cioè fare il nostro mestiere. "Da diverso tempo alcune testate giornalistiche approfittano del sistema di publicazione aperta e anonima di indymedia per avvallare le proprie teorie" accusa l'anonima mano che ha scritto il pezzo.
I messaggi pubblicati e poi nascosti (così prevede la policy del sito: niente viene censurato, ma i messaggi scomodi vengono occultati sotto il tappeto) sono incitazioni alla rivolta, alla guerra e all'omicidio. Altro che "squallide diffamazioni", queste sono squallide minacce che noi abbiamo voluto smascherare e consegnare ai lettori. Loro, invece vorrebbero poter tranquillamente sbraitare i loro deliri ("Ora vi ammazziamo noi", appunto) senza che nessuno batta ciglio.
E oggi Indymedia "ha deciso anch'essa di fare il suo sondaggio, dove chiede ai propri utenti di giudicare due giornali rispondendo alla domanda:
"Libero e Il Giornale sono giornali di merda?". I risultati sono scontati. Se l'intento era intimidatorio, hanno fatto un buco nell'acqua. Nel frattempo sul sito continuano a comparire commenti di minaccia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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