Transeat. L’importante è che non perdano tempo in discussioni oziose, una costante nella storia della Repubblica, un freno a qualsiasi iniziativa. Secondo un altro recente sondaggio svolto da Swg, la débâcle dei partiti sarebbe ancora più accentuata. Dati impressionanti che fanno dubitare della loro fondatezza, e li riportiamo per dovere di cronaca: la fiducia degli italiani nel premier tocca il punto più basso, 34 per cento. L’ascesa del Movimento 5 stelle parrebbe costante e irresistibile: 20,2 per cento. Roba da far strabuzzare gli occhi. Il Pd di Pierluigi Bersani arranca: 23,2 per cento. Quanto al Pdl, la diminuzione dei consensi è raggelante: poco più del 15 per cento.
Si tratta di intenzioni di voto espresse a freddo, quindi, in caso di elezioni politiche imminenti, sarebbero suscettibili di mutamenti anche assai sensibili. Ma prendiamole per buone solo allo scopo di fare un ragionamentino. Il fenomeno più preoccupante per i partiti, grandi e piccoli, è l’esplosione dei grillini. Altro che fuoco di paglia, è un incendio. Come si spiega? La politica tradizionale ha disgustato per varie cause: la logomachia dei leader, la scarsa concretezza degli annunci, l’incapacità organizzativa, la tendenza a sprecare tempo, l’indecisionismo diffuso, l’inerzia assoluta.Finché la situazione era normale, pur grottesca come sempre, la democrazia rappresentativa ha tenuto, tra alti e bassi, soprattutto bassi. Ma quando la crisi ha affondato i denti nelle carni già provate dei cittadini, il sistema - istituzionalmente vecchio, inadeguato - è saltato.
L’antipolitica in embrione c’era già, però si era manifestata in prevalenza attraverso i media, giornali, tivù e alcuni libriinchiesta da cui emergeva, con tanto di documenti, un Paese dissipatore, male amministrato, in balia della Casta arraffona e inconcludente. Poi è arrivato Beppe Grillo.
Rinfrancatosi con un lungo allenamento nell’arte ruffiana di mandare «affan» chiunque, egli ha colto l’attimo propizio per cavalcare la tigre della protesta.
E adesso, favorito dai tecnici privi di tecnica, chi lo ferma più?
Chiunque non sopporti la verbosità della politica e le «solite facce» da talk show, non esita a scegliere i grillini. Non perché costoro siano affidabili e presentino un programma persuasivo, figuriamoci, bensì per il piacere di fare un dispetto a quelli delle poltrone, dei rimborsi elettorali maneggiati da Lusi e Belsito e finiti chissà in quali tasche.Il successo di«5 stelle » è tutto qua, e diventa gigantesco grazie all’abilità cialtronesca e predicatoria del comico ligure.
Non c’è altro da aggiungere per comprendere la politica intorcinata dei nostri giorni. Dopo l’ora degli inetti, è scattata l’ora degli sciacalli e delle iene. Dei quali i partiti hanno terrore, ne sono addirittura paralizzati, non reagiscono se non attaccando lo specchio - i media - che riflette la brutta realtà di cui i partiti stessi sono stati artefici.
È sempre stato così. Chi sbaglia, pur di non ammettere che ha sbagliato, se la prende con chi racconta i suoi errori. Noi giornalisti non siamo esenti da colpe, per carità, ma abbiamo una attenuante mica tanto generica: non abbiamo mai governato né tentato di farlo attraverso i personaggi dei quali ci siamo occupati. Ecco perché abbiamo conservato un minimo di lucidità che ci consente di dire a lorsignori: trascurate Grillo - è un sintomo e non la malattia - e pensate a ricostruirvi una reputazione, piuttosto. Non lo affermiamo per consolarvi, ma perché abbiamo constatato un fatto: «5 stelle» a Parma ha stravinto le elezioni e imposto un proprio sindaco, un giovanotto di belle speranze e di bell’aspetto e basta, il quale a un mese dal proprio insediamento non è ancora riuscito, povero figlio, a combinare un accidenti. Non ha composto nemmeno la giunta. È lì sperduto tra le scartoffie e non sa da quale parte voltarsi.
Un conto è raccogliere, da provetto spazzino, i suffragi persi dai partiti, un altro è guidare una amministrazione comunale disastrata, indebitata, in bolletta nera. Grillo e i suoi apostoli si distruggeranno da sé quando saranno chiamati a fare ciò a cui sono impreparati. Non curatevi di loro.
Non sprecate energie a combatterli. Il problema non sono i grillini, ma siete voi illustri politici che, invece di ascoltare la gente- e noi siamo la gente- vi affannate a difendere il vostro miserabile potere, con poltrone annesse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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