La prossima partita tra il governo tecnico e il parlamento si gioca sul ddl corruzione. Dopo aver perso il consenso in tutto il Paese, Monti & Co puntano sul via libera al disegno di legge fondamentale per dimostrare di avere ancora la maggioranza alle Camere. La minaccia (tutt'altro che velata) è già stata lanciata nei giorni scorsi: se salta il ddl sulla corruzione, salta anche il governo. Il ministro della Giustizia Paola Severino lo va ripetendo a destra e a manca. E con lei anche i colleghi dell'esecutivo continuano a lanciare avvertimenti affinché Pdl, Pd e Terzo Polo facciano la propria parte.
In una recente intervista a Repubblica la Severino aveva spiegato chiaramente che "chi ha a cuore gli interessi del Paese non può che votare a favore di un ddl che rafforza in maniera seria gli strumenti di prevenzione e repressione dei fenomeni di corruzione". Poi l'avvertimento del Guardasigilli: "Chi farà saltare tutto se ne assumerà la responsabilità verso i cittadini". Se dovesse porre la fiducia e non dovesse riceverla, il governo è pronto a tornare a casa: "Siamo sereni di aver fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità per lo sviluppo economico e per il rafforzamento della legalità nel nostro Paese". Anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, intervistato da Maria Latella su SkyTg24, è dello stesso avviso della Severino. Il refrain è sempre lo stesso: il governo non ha alcun timore di cadere sul ddl corruzione. "Non sarebbe un bel segnale che l'esecutivo andasse a casa su un tema come l’anticorruzione - ha puntualizzato Profumo - poi bisognerebbe spiegarlo agli elettori".
Per il momento la fiducia non è stata ancora posta. Se da una parte sembra che il governo stia cercando un incidente in parlamento per gettare la spugna, dall'altra i principali partiti che sostengono l'esecutivo hanno ribadito il proprio impegno a votare il disegno di legge.
Il segretario del Pdl Angelino Alfano ha più volte parlato di collaborazione: "Se il governo dovesse mettere la fiducia, di certo non lo faremo cadere su un provvedimento il cui impianto viene dal governo Berlusconi e sul quale c’è la mia firma". Tuttavia l'ex Guardasigilli spera che non ci siano passi indietro sulla responsabilità civile dei magistrati, norma fortemente voluta dal centrodestra e ora in discussione a Palazzo Madama.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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