Moni Ovadia e la linea anti-atlantista del M5S spaccano il Pd

L'attore arringa il popolo pentastellato con un discorso intriso di retorica anti-Nato. "Europa serva degli Usa". La linea abbracciata dal Movimento spacca invece il Pd, dove ripartono le defezioni

Moni Ovadia e la linea anti-atlantista del M5S spaccano il Pd
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Chi tace acconsente. Ci domandiamo allora se Giuseppe Conte abbia acconsentito alle incredibili argomentazioni proposte da Moni Ovadia alla recentissima manifestazione grillina di piazza. L'ex premier, infatti, non ha avuto nulla da ridire rispetto alla narrazione offerta dall'attore di origini bulgare, che ha arringato la platea pentastellata con un discorso intriso di retorica anti-occidentalista e anti-atlantista. Il drammaturgo ha parlato di Europa "serva degli Stati Uniti" in riferimento alla guerra in Ucraina, offrendo una ricostruzione a dir poco faziosa delle complesse vicissitudini internazionali. Se tra i 5s tutti sono sembrati concordi con quella linea, non è accaduto altrettanto nel Pd.

La retorica anti-atlantista di Ovadia

"Il pensiero unico con un martellamento incessante ha voluto farci credere che questa guerra è nata dall’uomo nero e cattivo che si è svegliato e ha deciso di invadere l'Ucraina. Non è vero, è una menzogna schifosa. Questa guerra è stata preparata artatamente da molti anni e il suo inizio è stato determinato dalla decisione di espandere la Nato...", ha affermato Ovadia sul palco della manifestazione. Argomentazioni non troppo dissimili da quelle utilizzate dalla propaganda russa negli ultimi mesi. Con la scusa del pacifismo, l'attore ha infatti proposto una serie di discutibili bordate contro l'America e l'alleanza atlantica, grazie alla quale - ricordiamo - l'Europa ha potuto vivere settant'anni di pace.

"Europa serva degli Usa"

"Molti esponenti della politica americana avevano avvertito che l'espansione della Nato sarebbe stata una catastrofe epocale… eccola la catastrofe epocale! Ci vogliono trascinare tutti in una guerra, per cosa? Perché gli Usa riaffermino la loro supremazia mondiale. Dovrebbe esserci un mondo multipolare", ha declamato Moni Ovadia. E ancora: "Questa catastrofe sta distruggendo l'Europa, che è serva degli Stati Uniti e non alleata". Nella propria controversa ricostruzione, l'attore ha in sostanza sostenuto che a fomentare la guerra sarebbe stata l'alleanza atlantica. "Non si è alzata una voce contro quello che sta succedendo. Si sta preparando la più grande manovra militare della Nato a ridosso dei confini della Russia. Loro vogliono distruggere la federazione russa e frammentarla in tante piccole repubbliche per poi concentrarsi contro Cina", ha proseguito.

Il silenzio di Conte

A sconcertare sono stati gli applausi del pubblico pentastellato, ma anche il silenzio di Giuseppe Conte, presente dietro le quinte. Davvero il leader del Movimento, nonché ex premier di un Paese Nato, può accettare e magari fare proprie simili teorie? "Gli Usa hanno basi e soldati in tutto il mondo, la Cina neanche un soldato fuori dai suoi confini", ha anche aggiunto Ovadia, peraltro sottostimando il grande potere conquistato dalla Cina nello scacchiere internazionale. Poi l'appello ai grillini: "Basta, alziamo la voce, rifiutiamoci in tutti i modi, non facciamoci intimidire da quattro buffoni che ti danno del putiniano solo perché rifiuti le loro menzogne. Torniamo nelle piazze".

I malumori nel Pd

È questo il pacifismo che piace ai Cinque Stelle e alla sinistra? Vogliamo sperare di no: non è con l'anti-atlantismo militante che si risolverà la guerra in Ucraina. Tali idee, esternate con convinzione dal palco pentastellato, hanno comprensibilmente creato contraccolpi anche nel Pd, visto che alla suddetta manifestazione era presente pure Elly Schlein. I dem già nei giorni scorsi si erano spaccati sulle armi a Kiev e ora la linea anti-atlantista rivendicata dai 5s non ha fatto altro che rinfocolare quelle fratture. Nel Pd, infatti, in molti temono che la leader abbia scelto di abbracciare il pacifismo di Conte e Ovadia, ben lontano dalla direzione europeista e pro-Nato intrapresa dal partito dopo lo scoppio della guerra. Nelle scorse ore, a esplicitare la propria distanza dalle posizioni della piazza grillina era stata, con apprezzabile schiettezza, l'ex deputata dem Alessia Morani. "La mia posizione sull’Ucraina è esattamente agli antipodi da quella rappresentata oggi dal M5s in piazza. Stendo un velo pietoso sulle brigate passamontagna. La cosa mi imbarazza molto. Molto", aveva twittato l'esponente dem.

A gettare ulteriore benzina sul fuoco ci hanno poi pensato le sparate di Grillo sulle brigate di cittadinanza col passamontagna, accompagnate dall'addio al Pd del

consigliere della Regione Lazio, Alessio D'Amato. "È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5S. Vi voglio bene, ma non mi ritrovo in questa linea politica", ha motivato l'ormai ex esponente dem.

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