Nel giorno in cui il Movimento Cinque Stelle scende in piazza per «far sentire la nostra voce a questo Governo che favorisce il precariato e dimentica i bisogni e le necessità dei lavoratori», è il ritorno di Beppe Grillo a prendersi la scena.
Il fondatore del M5S interviene a sorpresa al termine del corteo «Basta vite precarie» offuscando l'incontro tra Giuseppe Conte ed Elly Schlein che all'ultimo aveva deciso di partecipare alla manifestazione. In un intervento tra il surreale e il delirante, Grillo lancia idee e proposte, sbeffeggia Conte, arringa la folla e, come da sua tradizione, scompagina le carte in tavola sganciando la bomba: «il reddito universale incondizionato è l'unica battaglia che dobbiamo portare avanti».
La proposta nasce nell'ambito di un ragionamento (se così si può chiamare) sul tema del lavoro: «il lavoro oggi è diventato un incantesimo, bisogna disincantarlo proteggendo i lavoratori e le persone perchè presto ci sarà una pandemia che farà centinaia di milioni di disoccupati» spiega Grillo che poi aggiunge: «Le grandi multinazionali stanno facendo profitti distruggendo, non costruendo posti di lavoro. Le università e le scuole sono impreparate a capire che tipo di lavoro ci sarà fra 20 anni. Il progresso va talmente veloce che non ce ne accorgiamo neanche più».
Da qui la «cura», ovvero il «reddito universale incondizionato» anche perché «l'intelligenza artificiale distruggerà milioni di posti di lavoro». Il fondatore del M5S si rivolge poi alla piazza «siete i leader di voi stessi. Fate le brigate di cittadinanza, mettetevi il passamontagna e di notte, senza farvi vedere, fate i lavoretti, sistemate i marciapiedi. Reagite».
Non pago, dopo essersela presa con i fuoriusciti dal M5S - «tutti quelli che hanno lasciato il movimento mi hanno denunciato. Io sto vivendo la mia terza vita e mi reincarnerò nella quarta» -, lancia un'altra provocazione: «Io darei il voto ai sedicenni, ma andrei oltre. Andrei per aspettativa di vita, un sedicenne dovrebbe votare 8 volte e un ottantenne non dovrebbe votare».
Il comico striglia poi i suoi adepti: «Vi ho presi piccolini e ora siete qui ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader! Siate leader di voi stessi» non prima di aver affermato che «si muore più per il diabete che per le guerre. Abbiamo perso il senso della ragione ed il senso di confraternita».
Condivisibile il fatto che si sia perso il senso della ragione ascoltando le sue parole: «Io non ho più mandato a fanculo a nessuno, sono come padre Mariano pace e bene e ora però andate a fanculo tutti».
Prima di lasciare il palco, Grillo dedica un pensiero anche a Giuseppe Conte e, tra il serio e il faceto, rivolgendosi alla folla afferma: «Voi dovete fare un po' di battaglia su territori, raccogliete i progetti e mandateli a Conte. Conte prima o poi li capirà».
Di certo Giuseppe Conte ha compreso che con «l'elevato» in campo tutto può succedere e l'intervento di Grillo, seppur breve, è stato sufficiente per far capire chi è il vero leader del Movimento.
E dire che la giornata era iniziata con i proclami di collaborazione tra Conte e Schlein con l'obiettivo di «lavorare insieme contro la precarietà, per il salario minimo e per il reddito». Già la partecipazione di Schlein al corteo aveva suscitato malumori nella maggioranza interna al Pd, chissà dopo le parole e le proposte di Grillo qual è l'umore in casa Dem. Più di qualche mugugno devono aver suscitato le parole e le proposte del fondatore del M5S non proprio in linea con la visione politica portata avanti dal Pd. La sensazione è che il Movimento Cinque Stelle, finché l'elevato continuerà a tenere le fila da dietro le quinte (e probabilmente a dettare la linea politica), rappresenta una forza politica imprevedibile (e inaffidabile) nonostante i tentativi di Giuseppe Conte di istituzionalizzare il Movimento. Doveva essere la sua giornata ma, come ai vecchi tempi, Beppe Grillo ha rubato la scena a Giuseppi.
Intanto le sue parole scaldano il dibattito politico con Maurizio Lupi che parla della violenza evocata da Grillo come «ultimo rifugio degli imbecilli» mentre la Lega in una nota definisce «gravi, sconcertanti e inaccettabili le parole di Beppe Grillo» chiedendosi «se anche Elly Schlein sia pronta a indossare il passamontagna per reagire contro il governo di centrodestra sotto il simbolo delle brigate».
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