Passaporti falsificati in Turchia e rotta balcanica: così i terroristi arrivano in Europa

La Turchia è da sempre l'hub della rotta balcanica e la facilità di recuperare documenti falsi contribuisce a spingere in questa direzione anche i combattenti della jihad

Passaporti falsificati in Turchia e rotta balcanica: così i terroristi arrivano in Europa
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Le strade d'accesso illegali in Italia, com'è noto, sono due: dal mare a sud e da terra a est. I barconi e la rotta balcanica rappresentano il vettore d'ingresso in Europa anche per gli integralisti musulmani, che si trasformano in terroristi quando si convincono di voler combattere una nuova guerra santa. Gli islamici radicali non sono capaci di convivere con altre religioni: in ragione della parola di Allah devono agire per la conversione dei popoli.

Anche per questo motivo si può ragionare sull'ampio concetto di invasione in riferimento alle centinaia di migliaia di persone che ogni anno si spostano, senza documenti e in modo irregolare, sul territorio europeo. Benché la rotta del mare sia quella maggiormente frequentata, quella balcanica presenta importanti criticità, come dimostra la chiusura di Schengen sul versante sloveno.

Nei mesi precedenti, il Giornale ha effettuato un reportage in merito a un trafficante turco di documenti falsi, pronto a vendere qualunque tipo di carta agli irregolari che vogliono raggiungere l'Europa. Lo abbiamo intercettato seguendo le tracce dei migranti dai Paesi d'origine fino all'Italia ed evidentemente l'idea che la Turchia possa essere ben più di un luogo di passaggio dal Medio Oriente all'Europa, quasi un hub della rotta balcanica, è concreta.

Il Giornale ha pubblicato di recente la statistica elaborata dal Centro militare di studi strategici della Difesa, in cui si mette in evidenza che 1 terrorista su 6 è arrivato in Europa via mare. Per una semplificazione matematica, va da sé che gli altri 5 siano arrivati via terra. Si potrebbero fare mille distinguo, anche in considerazione del fatto che in alcuni casi si tratta di seconde generazioni o di persone arrivate regolarmente in Europa, ma di base le proporzioni sono queste.

I "soldati di Allah" si mischiano ai migranti e, spesso per ragioni logistiche, preferiscono la rotta balcanica: questa è la conclusione alla quale sono arrivati i Servizi italiani, il che ha portato il governo italiano, insieme a quelli di altri Paesi, a sospendere momentaneamente Schengen per evitare di alimentare le cellule terroristiche già presenti in Europa. La guerra tra Palestina e Israele, che nelle motivazioni profonde ha senz'altro anche ragioni religiose, potrebbe diventare un catalizzatore per gli integralisti musulmani.

Anche per questo motivo il governo ha sul tavolo alcune nuove misure da inserire nel decreto Cutro.

Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che nell'area balcanica esistono delle colonie di musulmani radicalizzati, eredità dei conflitti degli anni Ottanta e Novanta. Colonie profondamente legate con la terra araba d'origine, dove i combattenti della jihad fanno tappa sicura prima di varcare il confine dell'Europa occidentale tra Slovenia e Italia.

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