La sinistra si fa trovare sempre pronta e risponde presente all'appello di chi coglie al volo ogni singola occasione per propinare le solite storielle: paura del ritorno del fascismo, timore di una deriva anti-democratica e paragoni con epoche che appartengono al passato. Ieri Francesco Lollobrigida ha sottolineato l'importanza di incentivare le nascite rifiutando l'idea "della sostituzione etnica". Apriti cielo: è partito subito l'assalto. Ovviamente in tv gli ospiti rossi non si sono esentati dal pronunciare attacchi contro di lui.
L'attacco choc di Bompiani
Questa mattina a L'aria che tira, programma in onda su La7, Ginevra Bompiani è stata interpellata dalla conduttrice Myrta Merlino sulle dichiarazioni del ministro dell'Agricoltura. La scrittrice ha colto l'opportunità per sferrare un'offensiva senza mezzi termini contro l'esponente del governo guidato da Giorgia Meloni: "Queste sono parole da nazista. Sono piuttosto un'idea nazista, è soprattutto un'invenzione nazista".
Non poteva mancare il ritornello sul razzismo, giudicato un elemento "integrante" dell'esecutivo di centrodestra. Per Bompiani abbiamo a che fare con un campanello d'allarme che merita di essere tenuto in seria considerazione e a cui "dobbiamo stare molto attenti". E ha voluto replicare a chi respinge l'accusa secondo cui saremmo di fronte a dei fascisti: "È vero. Non sono fascisti, sono nazisti. La sostituzione etnica è a un passo dalla pulizia etnica, proprio a un passo".
L'offensiva rossa contro Lollobrigida
Da diverse ore va avanti la macchina del fango contro Lollobrigida. Ieri Elly Schlein, segretario del Partito democratico, ha denunciato quello che a suo giudizio sarebbe un "linguaggio da suprematismo bianco". Eppure il ministro dell'Agricoltura ha affermato un principio condivisibile: per quale motivo bisognerebbe ovviare alla denatalità ricorrendo all'arrivo dei migranti? Da qui l'invito a misure concrete per incentivare la nascita di figli nel nostro Paese.
Un ulteriore attacco frontale ai danni di Lollobrigida è arrivato da Donatella Di Cesare che, ai microfoni di Dimartedì su La7, ha dichiarato che il mito della sostituzione etnica è presente nelle pagine del Mein Kampf e rappresenta il cuore dell'hitlerismo.
Per la filosofa il ministro dell'Agricoltura "ha parlato da governatore neo-hitleriano". Secondo Di Cesare non si può bollare il tutto come uno scivolone o un errore semantico: "Loro ci credono. C'è una continuità tra questa destra e la destra degli anni '30 che noi non possiamo non vedere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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