Il 25 aprile si avvicina e la sinistra può finalmente dilettarsi nell'esercizio che meglio le riesce: lanciare allarmi sulla tenuta dell'antifascismo in Italia, gridare al pericolo per una deriva anti-democratica e fare annunci in pompa magna sull'avvistamento dei soliti fantasmi. Sullo sfondo Elly Schlein ha sfoderato un attacco vergognoso nei confronti del ministro Francesco Lollobrigida, arrivando a scomodare addirittura il suprematismo bianco pur di portare avanti la sua campagna di fango contro il governo guidato da Giorgia Meloni.
L'attacco choc di Schlein
Il segretario del Partito democratico non ci ha pensato due volte ed è intervenuto duramente sul dibattito relativo all'immigrazione. Un tema così sentito che l'ha portato a pronunciarsi con un'uscita choc verso un componente dell'esecutivo di centrodestra. Schlein ha rivendicato l'intenzione di fare battaglia contro le "norme disumane" e ha denunciato quello che a suo giudizio rappresenterebbe un "linguaggio da suprematismo bianco". Un insulto disdicevole che non può essere accettato.
La "colpa" di Francesco Lollobrigida? Poche ore fa il ministro dell'Agricoltura ha preso posizione sulla questione della crisi in cui versa l'Italia a proposito della denatalità e del calo demografico. Nello specifico ha invitato a incentivare le nascite, rifiutando così l'idea "della sostituzione etnica" secondo cui "gli italiani fanno meno figli e quindi li sostituiamo con qualcun altro". Si può essere favorevoli o in totale disaccordo con la posizione di Lollobrigida, ma richiamare al suprematismo bianco è un atto che non fa onore né alla politica né alla storia. Eppure Schlein si è subito sbizzarrita.
La solita sinistra senza vergogna
Oggi Schlein non poteva non cogliere al volo le dichiarazioni di Lollobribida per propinare la solita storiella a cui la sinistra ci ha abituati in questi anni. "Le sue parole sono disgustose, sono inaccettabili da chi ricopre il suo ruolo. Ci riportano agli anni Trenta del secolo scorso, sono parole che hanno il sapore del suprematismo bianco", è la sparata attribuita dall'Ansa. Il metodo è sempre lo stesso: si prende un episodio del presente volgendo lo sguardo al passato per azzardare chissà quale paragone.
Di recente il segretario del Pd si è mobilitato per la Festa della Liberazione, suonando la grancassa dell'antifascismo e anticipando il lavoro dell'assalto politico al centrodestra. Si è rimboccato le maniche e ha garantito che al governo non sarà permesso in alcun modo di riscrivere la storia antifascista di questo Paese. C'è un piccolo dettaglio che forse è sfuggito: l'esecutivo non vuole cancellare il passato o farsi promotore di revisionismi.
È sempre la stessa sinistra. Da una parte denuncia quotidianamente pericoli per il nostro Paese; dall'altro perde tempo nel mostrarsi come garanzia di democrazia per merito della propria presunta superiorità morale. Un modus operandi del genere non ha portato bene dal punto di vista elettorale, ma a Elly Schlein concediamo qualche giorno di divertimento nel pungolare il centrodestra in vista del 25 aprile.
Lollobrigida ha ragione: l'allarme Istat
La tesi sostenuta da Lollobrigida è puntuale e quantomai doverosa: bisogna costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia. A parlare chiaro è la rilevazione Istat che ha testimoniato un crollo delle nascite in Italia.
Dagli indicatori demografici relativi al 2022 emerge non solo che la natalità è al minimo storico, ma anche che la mortalità resta ancora elevata: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti. Ecco perché è necessario adoperarsi contro le culle vuote nel nostro Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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