Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.
Boom, il Partito Democratico di Elly Schlein implode. Non era mai successo nella storia dei Dem che, in così poco tempo, a soli tre mesi dalla proclamazione, il segretario si mettesse tutti contro. In via del Nazareno c’è aria di guerra con i moderati muniti di armi ed elmetto (le stesse che vorrebbero mandare all’Ucraina, nonostante la resistenza dei pacifisti interni) già pronti a dare battaglia ad Elly e al suo Pd dove, in tanti, non si riconoscono più.
“Troppo a sinistra, i problemi del Paese sono ben altri. Dobbiamo stare con i piedi per terra, parlare a chi ha davvero bisogno” ci dicono fonti interne che, per ovvie ragioni, preferiscono (per ora) rimanere nell’anonimato. Si, perché sono gli stessi che, in queste ore, mentre vi parliamo, stanno tramando la tela. Una scissione? Probabile. Uno strappo? Più che plausibile.
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Fatto sta che in settimana abbiamo assistito alla resa dei conti, ad una direzione del Pd trasformata in un patibolo con Elly Schlein costretta a chiedere pietà, clemenza. “Siate franchi e liberi, vi prego confermateci che sui nostri sette punti di mobilitazione che ho proposto siamo tutte e tutti compatti. Facciamo vedere chi siamo e cosa vogliamo per l’Italia e per l’Europa” ha detto Elly ai “suoi” cercando di affermare la sua leadership che, a quanto pare, ha poca presa.
C’è chi ci scommette: “Mi sa che di questo passo non regge un anno, non arriva alle europee” ma è quasi improbabile che accada, che si dimetta prima anche perché Elly Schlein ha avvertito: “mettetevi comodi, siamo qui per restare”. Una minaccia più che un avvertimento. “Dobbiamo stare scomodi, dobbiamo lavorare in modo corale” dice. Ma il coro del Pd sembra stonato. Difficile da armonizzare. Le cose che li uniscono non sono 4850 anzi, quelle sembrano proprio le cose che li dividono. Dall’utero in affitto ai salari, dall’aiuto all’Ucraina ai diritti civili. Ma l’importante per Elly in salsa sanremese è fare rumore. E mentre cita il “grande poeta” Diodato organizza il “campo largo”, o quasi.
Chiama a raccolta tutti (eccetto Renzi) per attaccare il governo Meloni. Ma bisogna fare i conti con le velleità di Conte e Calenda che mirano a dividere il Pd e a capitalizzare i voti degli sfiduciati. E ricorda Elly, basta un poco di zucchero e la pillola va giù. Senza fare male.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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