Il Pd dopo i sondaggi sprofonda anche nel conto in banca

Lo denuncia Francesco Boccia in Campania: "Gli eletti non mettono i soldi e i circoli chiudono"

Il Pd dopo i sondaggi sprofonda anche nel conto in banca

Dopo i sondaggi, il Partito Democratico precipita pure nel conto in banca.

Lo denuncia Francesco Boccia, ancora per poco responsabile nazionale enti locali, nonché braccio destro di Elly Schlein: “Abbiamo un partito povero”, dice Boccia in Campania. "Il partito regionale ha una condizione debitoria limitata, di decine di migliaia di euro - chiarisce - non è una situazione insormontabile, ma è inaccettabile per un partito che guida la Regione da anni, la città maggiore del Sud e molte città campane".

Boccia accusa i rappresentanti Pd: "Significa che gli eletti sono abituati a considerare il partito come un comitato elettorale e non un luogo che si vive sempre. Non molti contribuiscono con il loro stipendio da eletti e il partito invece deve avere risorse per fare iniziative. E non avere in cassa zero e pagare i dipendenti con l'acqua alla gola. Non è accettabile questo e pretendo sempre che tutti contribuiscano".

Lo fa anche per vendicarsi della lettera con cui proprio il Pd in Campania aveva chiesto le sue dimissioni.

E continua la lezione: "Mi auguro che tutti comprendano che questa è la casa di tutti e che un partito così non può avere zero in cassa, non è accettabile. Il simbolo di questa povertà è proprio Caserta dove in 104 comuni abbiamo solo 5 circoli funzionanti. Questo deve far riflettere tutti".

Ma Letta aveva dato mandato proprio lui di risolvere questi problemi, senza che ci sia riuscito: "Ho passato parte del mio tempo da commissario a fare transazioni con chi non adempiva ai propri doveri di iscritto del Pd, ora mi auguro che ognuno inizi a dare il proprio contributo perchè quando si partecipa ad una comunità lo si fa non solo scambiando sezioni con comitati elettorali ma rafforzando reti civiche, includendo chi ha voglia di far politica e contribuendo".

E la stoccata finale di Boccia: "Il partito campano deve venir fuori dalle sabbie mobili in cui era”. Lu si che di sabbie se ne intende.

Conoscendo De Luca, che non le manda a dire, ed essendo suoi referenti praticamente tutti gli eletti campani, sicuramente non farà attendere la risposta col lanciafiamme al dirigente pugliese.

E infatti Boccia, con la strategia del bastone e la carota, si porta avanti promettendo al governatore addirittura il cambio della legge elettorale a favore del regno regionale: "Al momento la legge prevede che i mandati per i presidenti di Regione siano due e non tre" dice Francesco Boccia, sapendo che da tempo in Campania si discute anche di un possibile terzo mandato per il presidente della giunta campana Vincenzo De Luca, come in Puglia per EMiliano "C'è una

discussione aperta e il Pd si è espresso a favore del terzo mandato - annuncia Boccia, mettendo il timbro del Pd sulle satrapie regionali.

Date i soldi al partito, e poi potete regnare all'infinito.

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