Il Pd è rimasto l'unico a difendere le politiche pro immigrati

Mentre gli Stati Uniti dicono addio allo Ius soli, il Pd si accinge a battersi per vincere il referendum che riduce i tempi per ottenere la cittadinanza

Immagine di repertorio
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Donald Trump manda in soffitta lo Ius Soli. Gli Stati Uniti, Paese che si è fondato sul diritto alla cittadinanza in base al territorio in cui si nasce, cambiano completamente rotta. E mentre lo Ius Soli rimane confinato solo nel resto del Continente americano, i Paesi del Vecchio Continente si limitano a concedere lo Ius culturae o comunque uno Ius Soli molto temperato.

Il Pd, però, continua a tifare per lo Ius Soli puro e si accinge a battersi per vincere il referendum con cui si ridurranno da 10 a 5 gli anni di residenza necessari per richiedere la cittadinanza, nonostante nel resto d’Europa si va perlopiù in direzione opposta. In Francia, dove come in Italia vige lo Ius sangiunis, ottiene la cittadinanza anche chi nasce in territorio francese da genitori stranieri una volta divenuto maggiorenne e solo se risiede lì. In Germania, invece, l’ex cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz aveva ridotto da 8 a 5 gli anni di residenza legale che uno dei due genitori deve necessariamente avere alle spalle per dare la possibilità a sé stesso e ai propri figli di ottenere la cittadinanza. Una misura che ha contribuito a far precipitare il consenso per la Spd tedesca tant’è vero che, poi, Scholz nei mesi scorsi aveva annunciato un drastico giro di vite agli ingressi dei migranti nel vano tentativo di frenare l’emorragia di voti in vista delle Politiche del prossimo febbraio che dovrebbero riportare la Cdu al governo e celebrare l’exploit dell’estrema destra di Afd.

E, se il laburista inglese Keir Starmer intende prendere a esempio il “modello Albania” dall’Italia, anche “l’accogliente” Emmanuel Macron intende adottare misure sempre più restrittive in materia di immigrazione proprio per frenare i consensi in favore del Front National di Marine Le Pen. In Danimarca, inoltre, socialdemocratici governano da anni grazie a una piattaforma politica anti-immigrazionista durissima. Nel 2021 era stata approvata (e poi sospesa), una norma contestatissima dalla Commissione Europea che consentiva la deportazione dei richiedenti asilo in Paesi terzi, mentre nel 2023 alcune parti della Siria vennero definite “regioni sicure” così da poter revocare i permessi di residenza ai rifugiati. Ma non solo.

Il compianto (dalla sinistra) ex presidente democratico Joe Biden, non ha mai abbattuto il muro che separa Stati Uniti e Messico che aveva costruito Trump durante il suo primo mandato e nel marzo 2021 aveva dichiarato apertamente: “Do not come over”.

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