Lo stacco, poi la fuga. Ora che la sinistra sta capitolando, stretta tra i famelici tifosi delle tasse e i violenti manettari che spalleggiano le procure politicizzate, il partiti di Silvio Berlusconi stacca i democratici e vola. Nelle intenzioni di voto, secondo quanto emerge da un sondaggio realizzato da Swg per Agorà Estate, il Pdl è in testa con il 27%.
Rispetto ad una settimana fa, il partito di Berlusconi allarga il divario con il Partito democratico che, logorato dalla lotta per la leadership della segreteria del partito e penalizzato dalle politiche economiche all'insegna di rigore e tasse, è calato di ben due punti. La compagine guidata da Guglielmo Epifani si attesta così al 23,5%. Ormai i mesi in cui Pierluigi Bersani aveva iniziato la corsa per prendersi Palazzo Chigi contando su percentuali rassicuranti sono lontani. Giorno dopo giorno gli elettori toccano con mano l'inaffidabilità dei democrat. I consensi persi dal Pd vengono, invece, guadagnati dal Movimento 5 Stelle che registra un boom nei sondaggi. I pentastellati sono infatti saliti di un punto e mezzo passando dal 18,5% al 20%. In calo anche la fiducia nei confronti del governo presieduto da Enrico Letta: nei giorni del suo insediamento, a inizio maggio, era al 43%, oggi è crollata al 26%. Una discesa costante, ormai da alcune settimane.
"È l’effetto della vicenda kazaka - ha segnalato il presidente di Swg, Roberto Weber - e per la prima volta hanno manifestato maggiore fiducia nell’esecutivo gli elettori di centrodestra rispetto a quelli di centrosinistra".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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