Berlusconi: "Alleanza con la Lega, porte aperte a Renzi. Le dimissioni di Monti? Doverose"

Concluso il summit tra i vertici del Pdl nella residenza milanese di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere ai giornalisti che gli chiedevano di una chiusura alla candidatura di Maroni al Pirellone: "No, tutt'altro"

Berlusconi: "Alleanza con la Lega, porte aperte a Renzi. Le dimissioni di Monti? Doverose"

Un colpo ai tecnici, una mano tesa alla Lega di Roberto Maroni e anche un'apertura a Matteo Renzi. Dopo un lungo vertice con tutto lo stato maggiore del partito il Cavaliere ha spiegato ai giornalisti la linea della sua discesa in campo. Il summit è iniziato alle 18 circa nella residenza milanese di Silvio Berlusconi in via Rovani. All'ordine del giorno le elezioni del Consiglio regionale lombardo ma anche gli sviluppi del dopo Monti e l'imminente campagna elettorale. Al vertice hanno partecipato, oltre allo stesso Berlusconi, Angelino Alfano, Ignazio La Russa, Daniela Santanché, Maria Stella Gelmini, Mario Mantovani, Maria Vittoria Brambilla, Maurizio Lupi, Luigi Casero, Roberto Formigoni.

Dopo la gaffe di Passera e le dichiarazioni al vetriolo rilasciate da Monti ieri a Cannes, Silvio Berlusconi non risparmia critiche all'esecutivo dei professori: "L'esperienza del governo Monti è finita, i risultati dell'esecutivo sono stati assolutamente negativi su tutte le direzioni". "Le dimissioni del premier? - ha spiegato il Cavaliere - Sono state doverose".

"Alfano - ha proseguito Berlusconi- era stato molto preciso, ritenevamo fosse dovere del premier fare le dichiarazioni che ha fatto. Ma cambia poco perché abbiamo l'anticipo di un voto di un mese, un mese e mezzo". "La strana maggioranza, così come viene chiamata - ha sottolineato - era venuta meno. Noi abbiamo tenuto fede al nostro impegno, ma ora non c'è un indicativo economico che sia positivo. Il Paese si è infilato in una spirale recessiva che dà molte preoccupazioni e bisogna cambiare. Non si può continuare con queste politiche germano-centriche in ossequio all'Europa".
Un Cavaliere combattivo per nulla intimorito di Bersani. A chi gli chiede se un mese sarà sufficiente per battere Bersani lui risponde con certezza: "Penso di sì, sono più giovane politicamente di Bersani, Casini e di altri politici e sono assistito dal migliore giovane che c'è in campo, Angelino Alfano". Poi apre le porte a Matteo Renzi. "Se volesse venire con noi, sappia che ai liberali tengo sempre la porta aperta".

E a chi gli ha chiesto di una chiusura alla candidatura di Roberto Maroni al Pirellone il Cavaliere ha risposto: "No, tutt'altro". Poi, nel dopo cena, ha spiegato meglio ai giornalisti le sue posizioni: "Non è mai venuta meno l'alleanza con la Lega ora faremo un accordo formale e solenne per governare".

"Una riunione che è stata approfondita e che porta alcune novità", ha dichiarato Roberto Formigoni. "Prima di parlare di candidato in Lombardia, bisogna parlare di contesto nazionale. Per noi è prioritario che la Lega esprima la sua posizione in un quadro nazionale", ha commentato Mario Mantovani uscendo da via Rovani.

"Maroni potrebbe essere una soluzione - ha proseguito -, ma non è l'unica, abbiamo anche noi i nostri candidati e oggi al tavolo ce n'era più di uno. Se Albertini risolverà il suo rapporto spigoloso con la Lega può essere il nostro candidato".

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