Quel pericoloso teorema sui migranti, Macron caccia i marocchini e Report: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: i dazi alle auto cinesi, il voto in Liguria e Nicola Morra

Apertura anno giudiziario a Roma, foto di repertorio
Apertura anno giudiziario a Roma, foto di repertorio

- I giudici del tribunale di Bologna ricorrono alla Corte di Giustizia Ue per sapere se il decreto sui “Paesi sicuri” va applicato o disapplicato. Era scontato che lo facessero. Il problema è il ragionamento che ci sta dietro. In sostanza dicono: se riteniamo sicuro un Paese dove alcune categorie (minoranze, oppositori politici, gay) sono discriminati, allora avremmo dovuto considerare “sicura” anche la Germania nazista che “era un paese estremamente sicuro per la stragrande maggioranza della popolazione tedesca: fatti salvi gli ebrei, gli omosessuali, gli oppositori politici, le persone di etnia rom ed altri gruppi minoritari”. Ragionamento intrigante, ma pericoloso. Sapete perché? Perché in questo modo si ridurrebbe a zero il numero di Paesi da cui partono migranti che potremmo ritenere adatti al rimpatrio. Presto ci diranno non solo che a questi stranieri non possiamo applicare il “trattenimento alla frontiera” o la pratica rapida di analisi delle domande d’asilo, ma che non potremo neanche rimandarli indietro. Seguendo quel ragionamento, chi mai rispedirebbe nella Germania nazista uno che da quel Paese è scappato? Occhio, perché andando avanti di questo passo significa rendere impossibili le espulsioni. Tradotto: porte aperte per tutti.

- Il tutto fa molto ridere sapendo che nello stesso momento in cui i giudici italiani ricorrono alla Corte Ue, tal Emmanuel Macron - quello che doveva salvare l’Europa con l'Inno alla Gioia, ricordate? - è andato in Marocco (uno dei Paesi dell’elenco del governo Meloni) chiedendo “una cooperazione” contro “l’immigrazione illegale”. In sintesi Emmanuel vorrebbe che il Re marocchino si riprendesse i suoi cittadini che i francesi intendono espellere. Secondo il ministro Bruno Retailleau, infatti, il Marocco è "un Paese sicuro" dove è possibile "accelerare un certo numero di riammissioni". Mandiamo anche a Parigi i nostri giudici?

- Andrò controcorrente ma no, non è vero che “Meloni ha dimezzato i voti in Liguria”. Per un motivo semplice semplice: paragonare le Europee con le Regionali è fuori luogo come i cavoli a merenda. Il voto locale (come dimostra il M5S negli anni d’oro del grillismo) dipende molto dai candidati e molto meno dalla forza dei leader nazionali. Per capire l’andamento di FdI a Genova e dintorni bisogna allora guardare al voto di quattro anni fa. Nel 2020 Meloni&co raccolsero il 10% e oggi è al 15%. Senza contare che a drenare punti percentuali ci sono anche le liste civiche… Infatti i sondaggi, a livello nazionale, dicono che il consenso per lei e per FdI resta decisamente elevato.

- Bene anche il Pd, indubbiamente, l’unico dei partiti del Campo Largo oltre ad AVS ad aver incrementato (e di molto) il consenso rispetto a quattro anni fa. Il problema per Elly Schlein resta uno ed uno soltanto: da soli non si vince. E lei, per quanto circondata da Renzi, Calenda, Conte e Bonelli, è più isolata che mai.

- Comunque, Nicola Morra, quello del “i liguri sappiano che Bucci ha un tumore”, ha portato a casa poco più di 5mila voti. In pratica il condominio allargato. Ciaone.

- L’Ue conferma i dazi alla Cina sulle auto elettriche. Va bene. Ok. È vero: le aziende di Pechino hanno goduto di aiuti statali enormi e forse c’è una distorsione del mercato. Ma il problema non sono le auto cinesi, il vero dramma è che l’Ue si è auto-imposta di produrre solo motori a batteria prima di avere la tecnologia e le materie prime per farlo. Insomma: i burocrati hanno creato il problema per auto che nessuno vuole comprare e ora pensano di risolverlo a suon di dazi che, stante la risposta cinese, ci costeranno miliardi in termini di mancato export. Si può essere così stupidi?

- Fermi tutti, pure Francesco Merlo di Repubblica si accorge che la puntata di Report è stata tutto fumo e niente arrosto. “Non ho visto nessuna di quelle rivelazioni che Ranucci aveva annunziato per tutta la settimana con i suoi “pizzini” sensazionalistici - scrive - non sul caso Sangiuliano-Boccia, ma sul caso Giuli. Persino io, che guardo poco la tv, alle 21.30 di domenica ero lì. Mi è sembrato un brutto flop, tranne appunto quella ferita”. Un po’ di onestà intellettuale.

- La serie Disney su Avetrana andrà in onda, ma senza il nome della città nel titolo. E così quel genio del sindaco ha ottenuto l’esatto opposto di quanto sperato: dopo le polemiche, la serie la guarderanno il doppio delle persone. Che si chiami o meno “Avetrana”. Bravo eh.

- Il Val di Sole un plebiscito chiede di cacciare orsi e lupi. Che schiaffo per gli ambientalisti. Il motivo? Semplice semplice: orsi e lupi sono belli da orsacchiotti o quando ci vivi lontano, non se devi combattere le loro scorribande contro bestiame ed attività economiche.

- Capisco le

lamentele dell’Onu, eh. Però se trovaste un'associazione caritatevole i cui dipendenti sono stati pizzicati a fiancheggiate i terroristi, come nel caso dell’Unrwa, non mettereste anche voi al bando tutto l’ambaradan?

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