Il più bel lavoro stagionale? Una vacanza in barca a vela

Tremila euro al mese. Ecco lo stipendio per l'hostess di una barca.
Decine di offerte di lavoro degli armatori italiani e parecchie richieste anche per cuoco, steward, baby sitter e aiuto skipper. Fino agli incarichi per i più titolati, tra cui responsabile di macchina e comandante. Lavorare a bordo di uno yacht in estate o di una nave a vela? L'ideale non solo per raggranellare un bel po' di soldi, ma pure per poter ammirare il mare.
Michele Costabile, responsabile del sito Marineria.it, la prima agenzia di lavoro italiana del settore, spiega: «L'hostess di una barca sopra i 30 metri guadagna fino a 3.500 euro al mese. Ma gli orari sono lunghi: dalle sette a mezzanotte. E, se gli armatori tornano dalla discoteca alle tre del mattino, non può stare a letto. Possono essere anche 18 le ore di impegno, compresi ovviamente sabato e domenica. Si guadagnano cinque euro all'ora. Insomma, 100 euro al giorno».
Sta di fatto che i dati parlano chiaro: sempre più in crescita l'interesse per i lavori in barca. Costabile continua: «Nell'ultimo anno, hanno tentato di iscriversi al sito circa ottomila persone con ogni livello di istruzione, però solo una su dieci era idonea. Visto il trend di disoccupazione che abbiamo, si vedono annunci di attività così ben pagate e così semplici, apparentemente, e si manda subito il curriculum. Ma noi scartiamo i candidati che non hanno esperienza in mare, perché stare su un mezzo che affronta le onde è completamente differente rispetto a camminare sul pavimento solido di un bar».
Una nuova frontiera per i giovani a caccia di un'occupazione. A tutti i costi. Il direttore di Marineria.it aggiunge: «Sei anni fa si registravano solo i marittimi e avevamo al massimo 1.500 iscritti. Adesso sono quasi novemila. Nell'ultimo anno e in quello precedente, sono aumentate le richieste di persone senza certificati. Molta gente millanta titoli che non ha». L'inglese serve come il pane. Ma non basta: «È molto richiesta la conoscenza delle lingue. Per esempio, un comandante di un 60 metri con ospiti stranieri ne deve saper parlare anche tre o quattro, perché accoglierà i viaggiatori».
E l'età media? «La maggior parte - dice Costabile - ha tra i 20 e i 40 anni».
Basta poco per trovare in rete altri siti con annunci di lavori estivi in barca. Sull'home page di findacrew.net di Nautycal, un network internazionale, altri numeri interessanti: quasi ottomila (7.993) utenti attivi visualizzati, 797 imbarcazioni e 7.196 equipaggi che hanno usato il sito negli ultimi 45 giorni e, ancora, 2.024 visitatori nelle ultime 24 ore.
Certo, lavorare tra le onde non è un gioco da ragazzi. E Michele Costabile avverte: «I marittimi appartengono alla categoria “Gente di mare”, cui si accede dopo una serie di test: prova di nuoto e di voga, nonché esame della vista e medico. Ma anche il marinaio, la hostess e il cuoco hanno bisogno di alcuni corsi di base IMO (International Maritime Organization): pronto soccorso elementare, antincendio di base, sicurezza personale e responsabilità sociale, sopravvivenza e salvataggio. Che arrivano a costare anche duemila euro».
«Ma - conclude - al largo delle nostre spiagge c'è un grandissimo numero di navi di italiani che battono bandiera straniera (Cayman, Isole Vergini, Inghilterra, Francia e altri Stati).

Questi armatori spesso chiedono solo un passaporto ai dipendenti, in barba al contratto nazionale di lavoro. E pagano le tasse all'estero. Lo yachting dovrebbe essere un settore premiante per l'Italia. Che ci facciamo con questi 3.500 chilometri di coste?».

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