Polemica del Pd a Genova: "Salis non invitata alla celebrazione con Mattarella"

Candidata sindaca assente all'evento per l'ottantesimo anniversario della Liberazione: "Uno sgarbo istituzionale". Il vicesindaco Piciocchi: "Non sia giornata di polemiche"

Polemica del Pd a Genova: "Salis non invitata alla celebrazione con Mattarella"
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Ancora polemiche politiche in questo 25 aprile. L'ultima diatriba è quella scoppiata a Genova, in relazione alle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della Liberazione, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo quanto affermato dal Partito Democratico, la candidata sindaco Silvia Salis non sarebbe stata invitata all'evento organizzato al Teatro Ivo Chiesa. "Uno sgarbo istituzionale", l'affondo di Armando Sanna, capogruppo del Pd in Regione. I dem non hanno dubbi: le motivazioni sono politiche e sono legate alla campagna elettorale.

"Silvia Salis oggi, oltre a essere vicario del Coni, è anche commendatrice della Repubblica. Oggi noi assistiamo a un vero sgarbo istituzionale" ha aggiunto Sanna: "È inutile non dare responsabilità a chi oggi non ha voluto la presenza di Silvia Salis in teatro davanti al Presidente della Repubblica. Peccato, è una brutta pagina. Le viviamo spesso e volentieri e, sotto campagna elettorale, sono situazioni che creano imbarazzo. Qualcuno dovrà rispondere di questo mancato invito".

Per il deputato Alberto Pandolfo non si tratta di un segnale positivo: "Sono rimasto colpito che il 25 Aprile, che deve essere una festa di tutti, non siano coinvolti i candidati a sindaco, in particolare la nostra Silvia Salis, in un momento così importante per la città come l'ottantesimo anniversario della Liberazione alla presenza del Presidente della Repubblica, un momento di gioia in un periodo delicato in cui è importante rievocare una coesione ed evitare qualunque forma che prevedesse, nella Festa della Liberazione, l'esclusione di qualcuno". Pandolfo ha aggiunto: "Bisogna sempre tenere in considerazione il contesto in cui ci troviamo. Spero sempre che la Festa della Liberazione sia una festa in cui tutti sono coinvolti e possono partecipare".

Sulla stessa lunghezza d'onda il dem Alessandro Terrile, che ha invocato spiegazioni da parte del Comune: "Fino a oggi, a mia memoria, si è sempre tenuto un rispetto per il giorno della celebrazione di una memoria condivisa. Questo mancato invito sa proprio di voler piegare un evento come quello di oggi a una esigenza di campagna elettorale. Ed è sempre brutto che poi ci si nasconda dietro a qualche funzionario che non ha capito". Per Terrile è evidente "che ci sia una volontà politica di escludere" e per questo motivo "qualcuno lo deve spiegare alla città".

Nel dibattito si è inserito anche il Movimento 5 Stelle. "Sgambetto di una destra in evidente difficoltà? O, peggio, incapacità di gestire correttamente un appuntamento istituzionale? Non aver invitato Silvia Salis alla cerimonia a teatro con il presidente Sergio Mattarella, è stato peggio di uno sgarbo istituzionale: Silvia Salis è non solo la candidata sindaca, ma anche la vice presidente vicaria del Coni nonché commendatrice della Repubblica nominata dallo stesso Mattarella" il j'accuse della capolista pentastellata alle Comunali Tiziana Beghin: "La destra cittadina e regionale se ne faccia una ragione: al netto della sua candidatura, Silvia Salis a oggi ricopre ruoli apicali in un'istituzione importantissima ed escluderla dalla cerimonia del 25 aprile la dice lunga su una scompostezza che rimarrà a lungo negli annali delle posture da evitare".

Non è tardata ad arrivare la replica del Comune. Al termine della cerimonia, il vicesindaco Pietro Piciocchi ha spiegato: "Ci vuole rispetto per le istituzioni e ognuno ha il suo ruolo. Io oggi non sono qui come candidato, ma come vicesindaco reggente del Comune di Genova. In questa veste ho accolto il Presidente e in questa veste il Presidente si è rivolto a me e mi ha chiesto di portare il suo saluto alla città.

Credo che oggi non debba essere una giornata di polemiche, ma di coesione, di unità, in cui mettiamo da parte individualismi, protagonismi e guardiamo al bene della città. La campagna elettorale riprenderà dopodomani, perché domani sarà ancora lutto nazionale".

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