"Fate solo polemica...". E la Schlein fugge (ancora) alle domande sulle piazze pro Palestina

Nessuna dichiarazione sulle manifestazioni convocate provocatoriamente nel Giorno della Memoria: la segretaria dem fa scena muta e fugge dai giornalisti

"Fate solo polemica...". E la Schlein fugge (ancora) alle domande sulle piazze pro Palestina
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Nonostante il blocco di oggi alle manifestazioni pro Palestina, che si susseguono dallo scorso ottobre con regolare cadenza ogni sabato, le associazioni di sinistra e i "giovani palestinesi" scenderanno comunque in piazza. La decisione di fermare per un sabato le manifestazioni è stata assunta in ragione della particolare ricorrenza che si celebra oggi, 27 gennaio, Giorno della Memoria. Una giornata per ricordare gli orrori della Shoah, che i manifestanti pro Palestina rischiano di macchiare con le loro piazze, dove non mancano gli inni antisemiti, le bandiere bruciate e i cori contro Israele. Proprio per evitare tutto questo, il ministro Piantedosi ha effettuato delle valutazioni restrittive, che non verranno rispettate. L'argomento è caldo nel dibattito politico, gli esponenti del Pd hanno manifestato la propria distanza dalle esternazioni antisemite, ma Elly Schlein, quest'oggi a Cassino, a domanda sulle piazze pro Palestina, è fuggita senza alcuna dichiarazione.

Nessuna dichiarazione sulle manifestazioni provocatorie di quest'oggi in diverse città Dopo una breve battuta sulla Shoah, che ha richiamato le parole di Sergio Mattarella durante la commemorazione di ieri al Quirinale, il segretario del Pd non ha risposto alle domande poste dai giornalisti presenti. Nessuna dichiarazione, solo una fuga rapida per evitare il confronto. Davanti all'insistenza dei colleghi, il suo portavoce ha replicato con un certo fastidio, sostenendo che quello non fosse il momento "per fare polemica politica", visto che il tutto è avvenuto nei pressi nel monumento della Shoah della città del frusinate. Eppure, più che polemica politica, si trattava di una dichiarazione relativa a un fatto di strettissima attualità, fondamentale per raccontare il Giorno nella Memoria in Italia in un momento storico così complesso.

"La segretaria ha detto che non risponde. Abbiate rispetto, chiedetelo a Giorgia Meloni, visto che è lei ad averle vietate", ha proseguito il portavoce di Schlein. È evidente che quella posta dai giornalisti sia stata una domanda scomoda per il segretario, che com'è noto è inadeguato nei confronti vis a vis senza il canovaccio scritto.

Ma resta da capire il motivo per il quale bisognerebbe scomodare il premier su una decisione assunta, per ragioni di ordine pubblico, dal ministro dell'Interno. Ancora una volta, Schlein scappa davanti alle domande dei giornalisti e dimostra di essere infungibile come capo di un'opposizione.

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