"La denatalità? Così riportiamo in Italia i connazionali emigrati all'estero"

Il deputato Andrea Di Giuseppe, eletto all’estero con FdI, vuol riportare a casa i nostri connazionali emigrati all'estero per combattere il calo delle nascite

"La denatalità? Così riportiamo in Italia i connazionali emigrati all'estero"
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“A chi parla di inverno demografico, rispondo proponendo una primavera, dando la possibilità ai nostri connazionali all'estero di rientrare”. Questa la proposta del deputato Andrea Di Giuseppe, eletto all’estero tra le fila di Fratelli d’Italia per combattere il calo delle nascite.

Gli ultimi dati Istat, infatti, mostrano una situazione sempre più preoccupante. I nati residenti in Italia sono stati 379mila, con un tasso di natalità pari al 6,4 per mille (6,7 nel 2022), mentre la diminuzione delle nascite rispetto al 2022 è di 14 mila unità (-3,6%). Il numero medio di figli per donna scende da 1,24 del 2022 a 1,20 del 2023. L’idea del deputato Di Giuseppe è quella di riportare in Italia, attraverso una serie di agevolazioni, nostri connazionali che hanno quelle competenze che oggi vengono cercate senza fortuna in molti settori industriali, dove manca manodopera. “Ci sono almeno un milione e mezzo di italiani che tornerebbero in patria e che potrebbero ricoprire quelle posizioni che vengono cercate da molte imprese senza risultati”, spiega a ilGiornale.it il deputato meloniano, riferendosi soprattutto agli italiani emigrati in Sudamerica. Secondo Di Giuseppe l’Italia si gioverebbe della possibilità di avere finalmente quella manodopera che ci manca. “Oltre alla gente che è partita negli anni 60 e che ha lavorato in fabbrica (i loro figli hanno ereditato il loro lavoro), bisogna pensare a chi ha skill di alto livello nel turismo, nel food e specializzazioni che da noi non si trovano”, sottolinea Di Giuseppe, convinto che “molti connazionali guadagnerebbero di più in Italia rispetto a dove vivono adesso e avrebbero migliori condizioni di vita, oltre a un'assistenza sanitaria vera”.

Insomma, una sorta di rivoluzione che toccherebbe inevitabilmente anche gli italiani di seconda generazione. Un progetto simile sta per essere avviato in Veneto dall’assessore Elena Donazzan che, seguendo l’esempio del deputato Di Giuseppe, ha recentemente annunciato: “Ho già dato mandato all’ente strumentale della Regione del Veneto, Veneto Lavoro, di ragionare sulla possibilità di aprire sportelli online dedicati alle Nazioni in cui sono presenti i Veneti nel mondo, dove possiamo trovare anche Istituzioni disponibili a ragionare con noi.

Sportelli lavoro che immagino come punti di riferimento in grado di rilevare il fabbisogno occupazionale del nostro territorio in modo dettagliato per poi fornire tutte le informazioni ai discendenti degli oriundi veneti, dal punto di vista lavorativo e delle documentazioni necessarie. Il tutto per costruire un flusso regolare tra Paesi di partenza e il Paese di origine, l’Italia”.

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