Processo Penati, coop rosse salvate dalla legge Severino

MonzaHa chiesto di essere giudicato secondo il rito immediato, mentre le coop rosse si salveranno definitivamente grazie alla prescrizione accelerata dal nuovo ddl anti corruzione.
È questa la novità nell'indagine «Sistema Sesto», che vede come più illustre dei 21 indagati a vario titolo per corruzione, concussione e finanziamento illecito, l'ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, che avrebbe dovuto comparire in udienza preliminare il prossimo 23 gennaio.
Ieri, l'ex leader del Pd meneghino ha presentato alla Procura di Monza la richiesta di giudizio immediato, attraverso il suo legale Nerio Diodá, arrivata sui tavoli dei pm Walter Mapelli e Franca Macchia, titolari delle indagini. L'udienza non sarà fissata presumibilmente prima della metà di febbraio, il che porterà comunque l'intero impianto accusatorio alla perdita di una grossa ed importante fetta di capi d'accusa: quelli inerenti la riqualificazione delle aree Falck e Marelli, da cui le Coop Rosse emiliane, per gli inquirenti manovrate dal partito e capaci di imporre le designazioni appalti ai proprietari delle aree da riqualificare, usciranno totalmente indenni.

Grazie all'ultimo strumento legislativo, il ddl anti-corruzione, le Coop Rosse emiliane, che secondo l'accusa hanno imposto a Pasini i propri costruttori di fiducia ed incassato 2 milioni e 400mila euro facendoli passare per fasulle prestazioni, usciranno illese dal polverone giudiziario. Penati andrà comunque a processo per i reati di corruzione legati all'affare Milano-Serravalle, e al finanziamento illecito al partito.

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