Sequestro di persona con finalità di terrorismo è il reato ipotizzato dalla procura di Roma che ha aperto una inchiesta sulla scomparsa in Siria del giornalista de La Stampa, Domenico Quirico, di cui non si hanno più notizie da quasi un mese. Il procedimento è stato avviato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Francesco Scavo, che hanno affidato ai carabinieri del Ros l’attività di indagine.
Le tracce di Quirico si sono perse da oltre venti giorni. Il giornalista, che si trovava nella zona di Homs per una serie di reportage, era entrato in Siria il 6 aprile scorso. Secondo quanto è finora emerso, due giorni dopo ha prima mandato un messaggio alla moglie Giulietta, per dirle che era arrivato in Siria e che era tutto ok, poi verso sera l’ha chiamata a casa. Martedì 9 il giornalista ha mandato un sms a un collega della Rai, nel quale diceva di essere sulla strada per Homs, dopodiché si sono persi i contatti.
La preoccupazione dell'Ue
Nella Giornata dedicata alla libertà di stampa la
Commissione Ue esprime la sua "preoccupazione" per la sorte di Quirico. Il portavoce dell’esecutivo europeo sottolinea di voler marcare la propria solidarietà con la famiglia e la redazione del quotidiano torinese.
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