La saggia promessa di Meloni, qualcuno fermi Saviano e Mbappé: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la natalità secondo Bucci, i progressisti se la fanno sotto ed Hezbollah

La saggia promessa di Meloni, qualcuno fermi Saviano e Mbappé: quindi, oggi...

- L’uscita di Marco Bucci sulla natalità è stata fuori luogo, ma non per il contenuto del discorso - condivisibile - bensì solo per la parte finale, in cui auspicava che tutti i candidati presenti avessero fatto figli. Andrea Orlando, lo sfidante in Liguria, non ne ha e il perché sono fattacci suoi. Tuttavia quelle due parole finiscono con l’oscurare un ragionamento che era, è e resterà corretto. Certo: le difficoltà economiche possono frenare una coppia dal mettere al mondo un pargolo, ma la verità è che il problema è più culturale che economico. Ha ragione Bucci: fare figli “contribuisce al successo della nostra società”. E non è “medievale” sostenerlo.

- Riguardo all’imam di Bologna espulso dall’Italia, ritengo doveroso farvi leggere questa interessante riflessione. È giusto tappargli la bocca, cioè mandarlo via, oppure anche lui è libero di affermare le sue bestialità? Diceva Popper: “Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l’attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi”. In altre parole, per conservarsi aperta, “una società deve porre dei limiti alla tolleranza e non tollerare gli intolleranti”. Interessante.

- Neppure mi importa la storia delle accuse di stupro a Mbappé. Non so se sia vero. Se si tratti di una fake news. Non so se le voci siano state fatte uscire apposta proprio ora che si avvicina l’udienza per la sua vertenza con il Paris Saint Germain. Ma tanto c’è poco da discutere: finché non verrà indagato, incriminato e infine semmai giudicato da un tribunale, resta innocente. Quindi sì ok, fa notizia. Ma al momento siamo al nulla cosmico.

- Repubblica e i progressisti se la fanno sotto. I sondaggi dicono che sì, Kamala Harris è in vantaggio in termini assoluti su Donald Trump ma potrebbe non bastare per conquistare gli Stati chiave e arrivare alla Casa Bianca. Vedremo. Non facciamo pronostici. Non succede, ma se succede…

- Non so se si può fare, ma ormai la preghiera di Camillo Langone è già uscita dalle edicole dunque penso che non me ne vorrà. Perché il suo elogio odierno delle cucine a legna merita almeno una citazione, piccola piccola: “Ho un sogno, un sogno jungeriano: la cucina a legna - scrive sul Foglio - La sogno ora che comincia a far fresco, la sogno ora che i sottostati europei hanno accettato pressoché unanimi il diktat del sovrastato Ue per dimezzare le polveri sottili entro il 2030. Io nel mio piccolo sogno di raddoppiarle. Quantomeno nelle vicinanze della mia abitazione”. E ancora: “A chiunque non sia europeista mette voglia di caldarroste e di amore”. Per cui viva il fuoco contro “la persecuzione verso i proprietari di camini, di stufe e cucine ambientalmente scorrette”. Meraviglioso.

- Il vice segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, va detto, almeno è intellettualmente onesto. Sugli attacchi di Israele ha ammesso: "Siamo rimasti feriti dal colpo inferto alla nostra leadership, l'attacco di Israele alla nostra leadership è stato un duro colpo".

- Forse avete avuto modo di legge l’ultima intervista di Roberto Saviano e le sue invettive contro il governo italiano. State bene a sentire. No, non vi si è inceppato internet. Il punto è che probabilmente è arrivato il momento di trattare le intelligenti elucubrazioni del giornalista tuttologo nell’unico modo utile ad impedire di alimentare la bestia di cui si ciba, ovvero il vittimismo. Insomma: bisogna ignorarlo. Direte: beh ma stai facendo un pezzo su di lui. Vero. Però non citeremo testualmente i suoi ragionamenti, il che farebbe il suo gioco, ma ci limiteremo a chiedere a Roberto se crede veramente in quello che dice o se sta solo recitando una parte. Il che sarebbe legittimo, sia chiaro, e soprattutto meno preoccupante. Sostenere infatti che la sua presenza alla Fiera del libro di Francoforte sia una “forma di resistenza”, un “riflesso democratico”, un modo di opporsi al governo “usando il mio corpo”, è giustificabile solo se si tratta di una recita mal riuscita. Si può spiegare solo col bisogno, quasi patologico, se ci è permesso, di ritagliarsi il ruolo di vittima o di “dissidente” (vi giuro, ha usato questa parola) in stile Navalny. Altrimenti non si spiega. Perché Salviano è persona intelligente, nonostante spesso non lo dimostri, e sa benissimo che denunciare l’assenza di libertà di espressione in Italia nel bel mezzo di un’intervista a tutta pagina in uno dei più diffusi quotidiani d’Italia, vantando peraltro collaborazioni con l’altro grande giornale e godendo della messa in onda del proprio programma sui canali Rai, beh: è un tantino ipocrita.

- Di tutto il discorso di Giorgia Meloni al Senato in vista del Consiglio Europeo, mi sento di porre l'attenzione soprattutto su un punto. Ovvero sulla promessa del premier di fare di tutto per cambiare l'approccio ideologicamente verde dell'Europa al Green Deal, in particolare nel settore automitive.

Bisogna "rendere la riduzione delle emissioni inquinanti compatibili con l’economia delle nostre filiere - ha detto - Si deve avere il coraggio di riaprire la partita e perseguire la strada della neutralità tecnologica. Non ci dimenticheremo, cara Giorgia. Il mercato delle auto va salvato, ma con i fatti.

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