Il prossimo anno scolastico potrebbe essere a rischio. A lanciare l'allarme è il presidente dell'Upi (Unione province italiane), Giuseppe Castiglione che ha spiegato che con i tagli previsti dalla spending review "non siamo nelle condizioni di poter assicurare l’apertura dell’anno scolastico".
"Cinquecento milioni di euro per il 2012 è un taglio incongruo, significa tagli ai servizi essenziali, al trasporto locale, alla formazione, alla manutenzione delle scuole. Con il taglio di 500 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo di euro per il 2013 non siamo nelle condizioni di assicurare l’apertura dell’anno scolastico", ha ribadito Castiglione.
La soppressione di alcune province e l'accorpamento di altre, secondo l'Upi, comprometterebbe l'apertura delle scuole. A rincarare la dose ci ha pensato pure il vicepresidente vicario dell’Upi, Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino che ha avvertito: "La metà delle province andrà in dissesto economico". La causa? La pesante sforbiciata realizzata dal governo Monti.
L'esecutivo ha fatto una vera e propria rivoluzione. Sessantaquattro province sono state soppresse. Il Consiglio dei ministri ha deciso di accorpare i 107 enti in 43 Province: 10 città metropolitane, 26 in Regioni a Statuto ordinario e 7 in Regioni a statuto speciale.
D'accordo con le province il ministro per i Rapporti col Parlamento, Piero Giarda che risposto alle
dichiarazioni dell'Upi in questo modo: "Ho cercato invano di far cambiare quella norma. È contraria a tutto quello che ho sempre pensato in materia di finanza locale. Speriamo che il Senato sia più saggio del Governo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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