Pure Napolitano scarica i sindaci No Tav "Garantire lo sviluppo"

Il Capo dello Stato oggi a Torino respinge le "violenze intollerabili". E il governo nega gli sgravi fiscali alla valle. Fanno i pentiti ma intanto occupano l'autostrada

Pure Napolitano scarica i sindaci No Tav "Garantire lo sviluppo"

Roma - Tramontano gli sgravi fiscali a favore dei comuni dell’alta velocità, arrivano le prime opere pubbliche per la Val di Susa, da realizzare in tempi rapidi. Il governo ha intenzione di compensare i comuni piemontesi dove passa la linea ferroviaria Italia - Francia. Ed è anche convinto che questa fase vada realizzata passo a passo, concertando tutto con le amministrazioni locali.

Ma sulla realizzazione dell’opera e sul tracciato non c’è nessuna apertura ai No Tav, né a chi chiede moratorie. I tempi - ha ribadito ieri il premier Mario Monti ai suoi collaboratori - vanno rispettati, se non si vogliono perdere i finanziamenti europei. Quindi avanti tutta. E un sostegno indiretto a questa linea è arrivato da Giorgio Napolitano. Il Quirinale ha ufficializzato l’indiscrezione circolata nel fine settimana.

Durante la visita a Torino, dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia, il capo dello Stato non incontrerà i sindaci che si sono schierati contro l’alta velocità e che gli avevano chiesto un faccia a faccia. «Non posso aderire a incontri in cui si discutano decisioni come quelle relative alla linea Torino-Lione: decisioni che - sottolinea Napolitano - non mi competono, che sono state via via assunte dalle istanze di governo responsabili e che hanno già formato oggetto, nel corso di parecchi anni, di molte discussioni e mediazioni».

Come dire, la trattativa con i poteri locali c’è già stata. Il problema attuale, semmai, è isolare i violenti. «L’espressione del sacrosanto diritto al dissenso su qualsiasi scelta e decisione politica e di governo, deve escludere il ricorso a violazioni di legge, violenze, intolleranze e intimidazioni, come quelle che si sono purtroppo verificate anche negli scorsi giorni». Condanna alla quale il Presidente della Repubblica fa seguire un «caldo appello a quanti restano non convinti della pur rilevante importanza, per l’Italia e per l’Europa, di quell’opera, affinché desistano da comportamenti inammissibili». Nel Paese per Napolitano c’è semmai bisogno «di un clima costruttivo, nel quale l’attenzione e gli sforzi si concentrino sull’impegno a garantire sviluppo, occupazione, giustizia sociale».

Sul fronte della trattativa, la novità di ieri è l’incontro tra Mario Monti e il governatore del Piemonte Roberto Cota. Smentite le indiscrezioni di stampa circolate ieri su sgravi fiscali a favore dei comuni. Prevedere regimi fiscali differenti per un territorio è complicato ed è una decisione per la quale serve il via libera dell’Unione europea. Tempi lunghi quindi, mentre il governo è intenzionato a dare dei segnali immediati. Già da qualche giorno, tra il ministero dell’Economia e Palazzo Chigi, si sta preparando la prima tranche di finanziamenti, che ieri Cota ha quantificato. «Dal prossimo Cipe del 9 marzo arriverà lo sblocco dei primi soldi, 20 milioni di euro, per le compensazioni», ha annunciato l’esponente del Carroccio.

Una prima rata che andrà interamente al rafforzamento della linea ferroviaria storica Torino-Bussoleno, soprattutto all’acquisto di «materiale rotabile». Quindi a vagoni, motrici e al miglioramento delle stazioni. Misure per migliorare il trasporto dei pendolari che l’esecutivo vuole realizzare in tempi strettissimi. Poi arriverà il resto e la palla passerà soprattutto ai sindaci.

In tutto l’accordo quadro prevede che lo stato metta 200 milioni di euro e la regione Piemonte altri 100. Come saranno utilizzati gli altri 280 milioni lo decideranno appunto le autonomie locali. Già oggi Cota incontrerà i sindaci della Val di Susa e raccoglierà le richieste dei comuni. Il governo preferirebbe puntare su pochi interventi qualificanti, ma è anche intenzionato a non scontentare gli amministratori. Quindi è possibile che siano finanziati anche microinterventi.

Durante l’incontro Cota e Monti hanno anche parlato delle ripercussioni negative che la valle sta subendo a causa delle proteste, ad esempio sul turismo.

Le istituzioni, ha ribadito il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, «si impegneranno al massimo» per garantire i trasporti e la circolazione, messa a rischio dalle azioni dimostrative dei manifestanti No Tav. E comunque «rimane sempre la fermezza sul fatto che l’opera debba andare avanti ed essere conclusa».

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