Quante storie per una storia di lenzuola

La notizia che il Presidente francese se la faceva con un'attrice ha suscitato uno scalpore francamente eccessivo

Uno degli argomenti più dibattuti in questi giorni è il tradimento. Non mi riferisco ai salti della quaglia compiuti dai politici, per esempio quello di Angelino Alfano che ha mollato il Cavaliere e ha fondato un nuovo partito, nato talmente vecchio da sembrare già in fin di vita, ma alle corna rifilate da François Hollande a Valérie Trierweiler, sua convivente nientemeno che all'Eliseo. La notizia che il presidente della Francia se la faceva - ovviamente di nascosto, ma non abbastanza - con l'attrice Julie Gayet, le cui prodezze extraconiugali sono state narrate in un libro con dovizia di particolari dall'ex marito (quindi una signora della quale non si può dire che sia alle prime armi nel delicato settore delle fuitine), ha suscitato uno scalpore francamente eccessivo.

D'accordo che le corna di cui trattiamo riguardano personaggi famosi, addirittura un capo di Stato, la compagna del medesimo e una diva del cinema, peraltro caruccia assai. Ma non riesco comunque a comprendere, pur con tutta la buona volontà, per quale motivo si sia scatenato tanto baccano per una storiaccia di letto simile a quelle che accomunano milioni di persone, direi addirittura la metà dell'umanità, posto che quando una coppia si rompe di norma la colpa non è solo di entrambi, ma di tutti e tre, se non di tutti e quattro.

Spero che il concetto sia chiaro: l'amore unisce spesso e altrettanto spesso spaia e riunisce pur con soggetti diversi. Andiamo giù piatti senza menare il can per l'aia, visto che i cani esistono ancora mentre le aie vanno scomparendo: Valérie è stata cornificata da François? E che sarà mai? Madame se l'è presa così a male da aver richiesto e ottenuto il ricovero all'ospedale. È sotto choc, non sopporta l'idea che il suo uomo le sia stato infedele. Ella avrebbe già detto di essere pronta a perdonarlo – a certe condizioni, s'intende – e ciò rafforza il sospetto che il suo malore (o il tentato suicidio, secondo voci incontrollate) sia stato teatrale, ovvero finalizzato a indurre il traditore a battersi il petto e a esprimere pubblicamente il proprio pentimento.

Se questa è la verità, bene. Se invece la messinscena ha lo scopo di strappare un adeguato indennizzo allo statista, allora la questione cambia. In ogni caso la signora Valérie ha esagerato, l'ha messa giù troppo dura. Non s'illuderà mica di essere l'unica cornuta al mondo? Suvvia, cerchiamo di mantenerci seri. Maschi e femmine, a parte alcuni dettagli anatomici, sono molto simili sia fisicamente che psicologicamente. Cosicché accade che nel matrimonio (o nelle coppie di fatto, l'è istess), uno dei due - o entrambi - abbia voglia di un diversivo. È assodato. Si resiste a tutto tranne che alle tentazioni: insomma, il tradimento è dietro l'angolo. Capita. È falso che capiti solamente a lui. Capita anche a lei, in egual misura.

Il desiderio in effetti non è un'esclusiva del macho. In questo campo le pari opportunità sono un dato acquisito. Se io tradisco - a meno che non sia un gay - significa che mi corico (piace il verbo?) con una donna. Che sia o no sposata, ai fini statistici conta poco. Lo stesso vale per mia moglie o per la mia fidanzata o la mia compagna. Non c'è differenza. Il bello delle statistiche è che non contemplano le eccezioni, da cui non si può partire per stabilire la regola. Sui grandi numeri le ricerche demoscopiche non sbagliano.

È completamente insensato affermare che gli uomini siano più inclini delle donne a essere fedifraghi. Accettato questo postulato, è assurdo supporre che i maschi siano peggiori delle femmine in materia di scopate «eterodosse», come invece hanno sostenuto e sostengono molte commentatrici della vicenda di Hollande. Costui non si sarà comportato correttamente, ma vi sembra il caso di crocifiggerlo per aver ceduto al fascino di Julie? Trasformare un'avventuretta in uno scandalo internazionale è un'operazione squallida, tipica di questi tempi che volgono all'oscurantismo. Per anni la sinistra ci ha ammorbato con prediche tese a legittimare l'amore libero, la cosiddetta coppia aperta, perfino l'amore di gruppo e ora, dietrofront, si straccia le vesti perché il capo dei progressisti francesi si è goduto una stupenda ragazza disinibita.

Il dramma non è che Monsieur le Président abbia inflitto le corna a Valérie, ma che la signora mediti di prendere lui a cornate. Si rassegni. C'est la vie.

L'amore - cioè la passione - scema o si trasforma, diventa un'altra cosa non meno preziosa, se mai c'è stato. Triste è constatare che, oltre alla moneta unica, l'Europa si sia data anche una morale unica: bigotta, superata, non aderente alla realtà. E la realtà è che se la carne è debole, figuriamoci il pesce.

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