Quel patto di desistenza tra Ingroia e il Pd

Orlando: "Franceschini mi ha chiesto di non presentare le liste di Rivoluzione Civile in Campania, Sicilia e Lombardia". Il Pd nega

Quel patto di desistenza tra Ingroia e il Pd

Chi mente tra Leoluca Orlando e Dario Franceschini? I due sono stati protagonisti di un botta e risposta che, se fosse vero, svelerebbe una paura che il Pd ha già mostrato di nutrire: rischiare di perdere al Senato nelle Regioni chiave.

"Dobbiamo dire agli italiani di non sciupare il voto. In Regioni come la Lombardia, il Veneto, la Campania e la Sicilia, dare un voto di protesta equivale a dare più forza alla destra", ha dichiarato oggi a L’Unità il capogruppo del Pd alla Camera, spiegando che "la battaglia è tra Bersani e Berlusconi" e riferendosi indirettamente a quelle liste nate dalla protesta e cresciute sull'onda dell'antipolitica, Ingroia, Di Pietro e Grillo sopra tutti.

Franceschini continuava poi augurandosi che "Ingroia e Orlando rinuncino a presentare la loro lista almeno in Campania, Sicilia e Lombardia". Proprio per questo, la denuncia arrivata dal sindaco di Palermo non avrebbe dovuto stupire i vertici del Nazareno. Eppure, lo stesso Franceschini si è affrettato a smentire. Cosa? Le dichiarazioni di fuoco di Orlando.

"Dario Franceschini mi ha contattato questa mattina a nome del Pd e mi ha proposto un accordo di desistenza, cioè mi ha chiesto di non presentare le nostre liste in regioni chiave quali la Sicilia, la Campania e la Lombardia. Credo siano molto preoccupati per la continua crescita della nostra lista Rivoluzione civile", ha affermato l'ex leader de La Rete, aggiungendo che si tratta di "una proposta che fa seguito a mille rifiuti del Partito democratico che, nei mesi scorsi e nelle ultime settimane, ha opposto un netto no a qualunque dialogo per costruire una vera alternativa intransigente al berlusconismo e al montismo".

Insomma, le parole di Orlando non sembrano che confermare quelle rilasciate al quotidiano L'Unità da Franceschini. Eppure, quest'ultimo ha subito provveduto a smentire. "Nessuna proposta di patto e nessuna desistenza. Le cose che ho detto a Orlando sono le stesse che ho detto pubblicamente in
due interviste questa mattina. Mi pare fin troppo evidente come non vi sia alcuno spazio per una qualsiasi forma di accordo politico con la Lista Ingroia , anche per rispetto delle legittime ma profondamente diverse posizioni politiche tra noi e loro
", ha spiegato Franceschini.

Che poi ha così motivato le sue dichiarazioni: "Ho fatto una semplice constatazione aritmetica più che politica: per come è fatta la legge elettorale al Senato nelle regioni in bilico, come Lombardia, Sicilia e Campania, la presenza della Lista Ingroia rischia di far vincere la destra, rendendo il Senato ingovernabile. Tutto qui".

Parole che sanno più di conferma che di smentita. È innegabile infatti che la lista guidata dal procuratore aggiunto di Palermo, almeno stando ai sondaggi che la danno intorno al 4-5%, rappresenti una spina nel fianco per il Pd.

Per questo non è escluso che alla fine largo del Nazareno provi a trovare un accordo con Rivoluzione civile al Senato nelle regioni più a rischio. Attingendo dallo stesso bacino elettorale del Pd e di Sel, il movimento di Ingroia ha rubato consensi alla coalizione di centrosinistra. E questo sicuramente non giova ai vertici del Pd.

Insomma, l'ombra della desistenza, come accadde nel 1996 con Rifondazione comunista (esperienza tutt'altro che proficua sul piano dell'esecutivo ma che ha funzionato per quanto riguarda il risultato elettorale) aleggia sul Pd.

Dalla sua, il movimento di Ingroia difficilmente si priverà di correre in Regioni, come la Sicilia e la Campania, dove il suo appeal elettorale è ai massimi. Ma in politica, si sa, le sorprese sono sempre dietro l'angolo.

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