Manovra di bilancio promossa da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, che intervistato dal Tg2 Post ha spiegato che quella del governo è una "manovra ragionevole perché con le disponibilità che aveva le ha concentrate sul taglio contributivo del cuneo fiscale che avevamo chiesto". Bonomi ha aggiunto che, tuttavia, manca "la parte relativa allo stimolo degli investimenti, una parte che in un momento in cui l'economia rallenta era importante". Tuttavia, ha ammesso che ci sono misure interessanti per le famiglie.
Sulla riforma fiscale ha espresso un giudizio positivo, perché "se effettivamente verranno realizzate le semplificazioni annunciate pensiamo che saranno un passaggio importante". Secondo Bonomi, come Paese, "dobbiamo avere l'ossessione alla crescita. Con il maxi debito pubblico che abbiamo se non cresciamo non abbiamo le risorse per ripagarlo". Da parte sua, è stata avanzata anche una critica: "Voler continuare a ridurre l'inflazione con questi rialzi non è la strada giusta".
Sull'economia, il principale timore, nell'analisi di Bonomi, riguarda l'incertezza legata alla congiuntura internazionale, dovuta anche alla guerra in Israele e alle possibili reazioni dei Paesi arabi. È in base a questo scenario che il presidente mette in guardia sulla possibilità che nel breve periodo possano verificarsi anche scenari peggiori, soprattutto a causa del possibile aumento dell'energia. Per fortuna, ha spiegato, "l'industria italiana dimostra di essere strutturalmente forte. Ma se la Germania piange l'Italia non ride perché le nostre imprese sono fortemente inserite nella catene del valore tedesco".
Ha, inoltre sottolineato che la stretta monetaria in atto "sta bloccandogli investimenti sia delle imprese sia delle famiglie".
Ma da parte di Bonomi è stata avanzata anche una dura critica all'Unione europea e alle sue nuove politiche sugli imballaggi: "L'industria italiana ha fatto negli ultimi 10 anni ingenti investimenti per il riciclo. Sono miliardi di investimenti all'anno che vengono cancellati con un tratto di penna. La cosa che mi preoccupa è che ci sono migliaia di posti di lavoro a rischio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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