Il Cdm approva la manovra. Meloni: "È seria e realistica"

Dalla nuova Irpef al taglio del cuneo fiscale, ma anche proroga di quota 103 e Ape social, interventi su famiglie e proroga della detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit

Il Cdm approva la manovra. Meloni: "È seria e realistica"

Il governo Meloni licenzia la sua seconda legge di bilancio da quando è nato; la prima se non si considera la transizione con Mario Draghi. Un provvedimento di ampio respiro che abbassa le tasse e che punta a aiutare i ceti più poveri, con particolare attenzione alla sanità e alla natalità. Famiglie, redditi medio-bassi, pensionati, incentivi al lavoro: sono tanti i capitoli di spesa a cui si fa riferimento nei piani dell'esecutivo, anche a sinistra si parla di una legge di stabilità "senza visione", stando alle parole della Schlein. In ogni caso si sta parlando di un totale provvisorio della manovra finanziaria 2024 di poco più di 23 miliardi di euro. A questi bisognerà poi aggiungere ulteriori risorse per le misure indifferibili e interventi mirati. Anche perché il provvedimento prevede, tra le altre misure, l'avvio della nuova Irpef e il taglio del cuneo fiscale per favorire i redditi medio-bassi. Il Consiglio dei ministri odierno ha stabilito che due terzi del costo della legge di stabilità saranno coperti in extradeficit, quindi il governo ha dovuto individuare nuove entrate o risparmi di spesa per almeno 8 miliardi.

Una manovra a tempo di record

"Abbiamo varato la manovra 2024, il Cdm lo ha Fatto a tempo di record: poco più di un'ora a dimostrazione dell'unità di vedute del Cdm della maggioranza che sostiene il governo". Lo ha affermato Giorgia Meloni durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la manovra. La legge du Bilancio vale complessivamente "poco meno di 24 miliardi, frutto di 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese. La manovra che considero molto seria, molto realistica che non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità continuando a seguire la visione che il governo ha messo dall'inizio del suo mandato, nonostante il quadro complesso - ha aggiunto -. Il quadro è chiaramente abbastanza complesso: noi nel 2024 avremo circa 13 miliardi euro di maggiori interessi sul debito, da pagare in forza delle decisioni assunte dalla Bce, e circa 20 di superbonus. L'aumento dei tassi e il Superbonus fanno complessivamente più della manovra di bilancio". Il presidente del Consiglio che "le poche risorse di cui disponiamo le vogliamo concentrare su chi ha più bisogno", quindi "continuiamo il lavoro sulle pensioni più basse". Senza dimenticare i 7 miliardi per rinnovi contratti della Pubblica Amministrazione, oltre 2 alla sanità.

Il taglio del canone Rai

"Ci sarà un primo intervento sul canone Rai che sarà tagliato dalla bolletta dei contribuenti", annuncia Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa. "Siamo soddisfatti, c'è l'approvazione nei tempi più rapidi possibili e sarà una manovra senza emendamenti di maggioranza - ha aggiunto Salvini -. Dopo settimane di chiacchiere a vuoto e di ragionamenti di vari analisti, posso dire che c'è la copertura per il collegamento stabile dalla Sicilia, all'Italia e all'Europa", ha rimarcato il ministro delle Infrastrutture in riferimento al ponte sullo Stretto. "C'è la copertura economica integrale per il Ponte sullo stretto di Messina. Stamattina la giunta regionale siciliana ha stanziato il primo miliardo di euro. Stiamo parlando di un cantiere che ho tutta l'intenzione di aprire nell'estate del 2024, che si va a sommare a decine di cantiere da nord a sud che stiamo recuperando".

Il prezzo del gas

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti sottolinea che per la manovra è stato chiesto "un sacrificio a tutti i ministeri, che hanno dovuto rinunciare a diversi progetti e idee e si è attuata una spending review significativa, dell'ordine del 5% su tutte le spese discrezionali, eccetto il comparto regioni ed enti locali". Sull'energia "le previsioni erano favorevoli per la discesa del prezzo del gas: finendo i sussidi" previsti fino alla fine dell'anno, "la situazione potrebbe volgere in senso negativo rispetto agli auspici", ha dichiarato l'esponente di governo. A proposito del Mes, "il governo farà quello che dirà il Parlamento: il Parlamento ha scritto nelle sue decisioni di rinvio tutta una serie di aspettative e spero che siano soddisfatte", la vera scadenza è "alla fine dell'anno, i lavori sono in corso a livello di profondità dei sottomarini".

Nessuna tassa di successione

"Il tema delle pensioni era un impegno che avevamo preso con Berlusconi sin dalla nascita di questo governo", afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Credo che l'anticipo del conguaglio di perequazione per il 2023 rappresenti un ottimo segnale per tutti i pensionati che vivono momenti difficili a causa dell'inflazione". Tajani ha sottolineato "la compattezza di questa maggioranza. Siamo partiti diversi, ma quando si tratta di prendere decisioni nell'interesse dei cittadini c'è perfetta sintonia".

Cuneo e aliquote Irpef

Il primo pilastro della legge di Bilancio è il taglio del cuneo fiscale. L'esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi più bassi è iniziato nel 2022 con il governo Draghi, è stato confermato e rivisto al rialzo con la manovra 2023 messa a punto dal governo Meloni ed è salito ulteriormente grazie al decreto lavoro del primo maggio scorso. Il taglio attualmente in vigore e che sarà prorogato di un altro anno è del 6% per i lavoratori con reddito fino a 35mila euro e del 7% per chi ha un reddito non superiore a 25mila euro l'anno (1.923 euro al mese). C'è poi l'accorpamento delle prime due aliquote Irpef che sono coperte con i quasi 16 miliardi di extradeficit. La norma per la riduzione degli scaglioni da quattro a tre, prevista dalla delega fiscale, è contenuta in un decreto attuativo che arriverà parallelamente alla legge di Bilancio. L'obiettivo è il medesimo taglio del cuneo fiscale: favorire i redditi bassi e per questo sarà accorpata nell'aliquota del 23% (oggi riservata ai redditi fino a 15.000 euro) anche quella del 28% (oggi prevista da 15.001 a 28.000 euro). La riforma, sommata al taglio del cuneo, dovrebbe portare a un vantaggio in busta paga di circa 120 euro al mese.

I sostegni alle famiglie

Un importante aiuto economico è presente anche per la famiglia, per agevolare le madri lavoratrici e dare aiuti più corposi a chi ha tre figli. Questo capitolo potrà contare anche sui fondi non utilizzati per l'assegno unico. Per il sostegno ai redditi potrebbe arriva anche la proroga della detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefit fino a 3mila euro (per chi ha figli). E resta comunque possibile che a contribuire siano i redditi più alti, attraverso una revisione del decalage delle detrazioni al 19%. Non ci saranno rivoluzioni al capitolo previdenza, che dovrebbe vedere subito la proroga di quota 103 e dell'Ape social, nonché un nuovo mini-aumento per le pensioni minime. In un secondo step, con un ddl collegato, il resto delle misure. Nel 2024 la deduzione per i costi del personale di nuova assunzione con contratto a tempo indeterminato viene maggiorata del 20%; l'agevolazione spetta ai soggetti che hanno esercitato l'attività nel periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2023 per almeno trecentosessantacinque giorni.

La bozza del dl Fisco

7 milioni di euro sarebbero previsti per Cpr ed espulsione dei migranti irregolari con l'obiettivo di "assicurare la funzionalità della rete dei centri di permanenza per i rimpatri" e per "l'effettività delle espulsioni degli stranieri irregolarmente presenti nel territorio nazionale". Lo prevederebbe una bozza del dl Fisco (o Anticipi) approvato oggi dal Consiglio dei ministri. 500 milioni rifinanziareranno il Fondo per il sostegno al trasporto pubblico locali, istituito durante il Covid, per compensare le compagnie dei minori accessi ai mezzi pubblici.

Il nuovo stanziamento serve per contribuire a compensare in via definitiva la riduzione dei ricavi tariffari relativi ai passeggeri nel periodo complessivamente considerato dal 1° gennaio 2021 al 31 marzo 2022 e conseguente alle limitazioni alla capienza massima dei mezzi adibiti ai servizi di trasporto pubblico disposte in relazione all'emergenza sanitaria da Covid-19.

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