La Regione Puglia vara la norma "salvapoltrone"

Se Emiliano si dimetterà per candidarsi alle Europee, i consiglieri manterranno la poltrona

La Regione Puglia vara la norma "salvapoltrone"

Anche in caso di dimissioni di Emiliano, la legislatura non si interromperà. Lo prevede una norma votata dal consiglio regionale pugliese, soprannominata legge salvapoltrone. Consente, in caso di dimissioni anticipate del Presidente, di mantenere il consiglio altri 9 mesi, prima di convocare nuove elezioni. Anche detta legge salvastipendi, perché garantisce altri 96mila euro a testa a ciascun consigliere.

Chiaramente una norma ad personam, nessun Presidente si dimetterebbe prima del tempo, tranne Emiliano che, esauriti i due mandati, per non tornare a fare il pm, incarico da cui non si è mai dimesso, deve per forza trovare un nuovo ruolo politico, non potendo aspirare a fare il ministro visto il colore del governo. Quindi l’unica sua possibilità è candidarsi alle Europee, se non vuole finire a fare l’assessore a San Severo come fece durante l’anno di galleggiamento tra il mandato di Sindaco di Bari e quello di Presidente della Regione.

La norma è stata inserita nella legge regionale di Bilancio, anche se con la manovra non c’entra niente. Lo ha ammesso lo stesso assessore Piemontese che ha rimesso il parere al consiglio proprio “trattandosi di una questione che non riguarda il bilancio”. La motivazione alla base della norma è surreale: "per evitare che la legislatura si interrompa durante i lavori del Pnrr, e poiché l'automatismo dello scioglimento è eccessivamente gravoso per il programma di governo”. Solo per quello della Puglia però, visto che tutte le altre regioni nascono e cadono con l’elezione del Presidente. Come del resto prevede anche la Costituzione con il principio del simul stadent simul cadet indicato con l’elezione diretta del Presidente.

Ma nella Stalingrado d'Italia la Costituzione non conta, dato che Emiliano continua a partecipare attivamente al Pd, addirittura con la promessa di Bonaccini di nominarlo Presidente del partito, nonostante la Corte Costituzionale, la Cassazione e il Csm glielo abbiano vietato finché è pm.

Alle Europee però bisogna prendere le preferenze, per questo l’emendamento salvapoltrone gli garantirebbe l’appoggio in campagna elettorale dei consiglieri regionali che difficilmente l’avrebbero aiutato dovendo andare a casa per uno scioglimento anticipato della legislatura. Un pò meno aiuterebbe Decaro, da tempo in campagna elettorale per prendere il posto di Emiliano. Finendo nel 2024 il suo mandato da Sindaco di Bari dovrebbe aspettare un anno a bagnomaria per passare in regione, e si sa come in Puglia sia più facile vincere le elezioni dal posto di comando.

E infatti su questo emendamento si è spaccata ancora una volta la maggioranza. “E' una norma salvacasta, un suicidio assistito alla democrazia” così l’ha definita il consigliere del Pd Paulicelli. Anche i 5 stelle hanno detto di aver votato contro l’emendamento. Poi però tutti hanno votato la legge finale, anche i tre consiglieri di Azione appena battezzati da Calenda, nonostante Emiliano li avesse sbattuti fuori dalla maggioranza. Tra l’altro proprio Fabiano Amati, nominato commissario regionale di Azione, è il presidente della Commissione Bilancio, ruolo che non gli è stato tolto col passaggio dal Pd ad Azione, segno che il partito di Calenda sostiene a pieno titolo la maggioranza di Emiliano. Assente per la votazione il consigliere regionale di Italia Viva.

Assente anche Michele Emiliano, da tempo lo si vede più in tv che in consiglio regionale. E infatti i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia commentano: “In questi giorni si fa un gran parlare sulla stampa e sulle tv pugliesi che il presidente Michele Emiliano potrebbe lasciare la Regione Puglia prima della scadenza preferendo lo scranno europeo… In realtà Emiliano la Regione l’ha già abbandonata da tempo: ieri un’intera e prima seduta sul Bilancio senza che il presidente della Giunta abbia sentito il bisogno istituzionale e politico di affacciarsi almeno per pochi minuti in Aula”.

E così, assente dal consiglio, Emiliano rispetto all’emendamento salvapoltrone fa finta di cadere dal pero: “Chi ha detto che mi devo dimettere prima del tempo? Come si dice in questi casi, se la sono suonata e se la sono cantata da soli, da una parte e dall'altra. Hic manebimus optime: io sto qua e sono il presidente della Regione Puglia".

Nel frattempo nomina altri tre cosniglieri delegati, anche se per Statuto non esistono.

Tanto se poi fra un anno cambierà idea e si candiderà alle europee potrà sempre dire “non l’ho mai detto” come oggi dice di non aver mai detto che non voleva tap, o che voleva chiudere Ilva.

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