A venti giorni dalle elezioni europee, Matteo Renzi sprona il Partito democratico in quello che definisce "un derby tra la rabbia e la speranza, su chi scommette sul fallimento dell’Italia e chi pensa di potercela fare".
"Prima c’erano falchi e colombe, ora i gufi e gli sciaccalli", ha detto il segretario alla direzione del partito, "Dobbiamo riuscire a cambiare tono alla discussione che oggi non è per niente sull’Europa. Il Pd ha scelto di entrare nel Pse non come atto di tributo e omaggio a una tradizione ma come tentativo di stare in uno schieramento per cambiare un’Europa che non è certo quella dei nostri sogni. La differenza è tra chi urla e grida e chi prova a cambiare davvero".
Il premier ha poi aggiunto che le elezioni non riguardano la politica interna dell'Italia. "Dobbiamo chiedere un voto non perché il governo abbia un consenso leggermente migliore: non è un sondaggio sui ministri, ma è il tentativo per dire che per cambiare l’Europa dobbiamo stare concretamente in campo noi". Ma ne ha approfittato per tornare sugli ormai "mitici 80 euro" e sul decreto Irpef criticato da più parti: "La domanda è: facciamo una campagna sugli 80 euro? No, sono un antipasto, l’inizio del cambiamento, è il tentativo di cominciare a restituire al ceto medio ciò che gli spetta di diritto, non sono il baluardo della nostra campagna elettorale ma la cifra della nostra azione", ha detto, "Col decreto degli 80 euro riusciamo a sbloccare il patto di stabilità per le scuole. Con questa operazione, diciamo che l’Italia riparte dalla scommessa educativa: ripartiamo dalle scuole e non dal fondo salva Stati".
Anche per evitare di fare campagna elettorale, ribadisce Renzi, le riforme sono rimandate a fine mese. "Vogliamo sottrarre le nostre proposte alla discussione elettorale, motivo per cui abbiamo accettato l’invito che discussione assembleare al Senato si possa fare dopo il 25/5", ha detto, "È un atto che personalmente e anche politicamente un po' mi costa". Ma assicura: "Le nostre idee non sono frutto di improvvisazione.
Non abbiamo ansia di cambiamento a prescindere ma o la politica dà risposte in tempi stretti o non avremo la credibilità in Ue. Abbiamo la certezza che se si cambia, l’Italia sarà guida altrimenti diventa fanalino di coda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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