Basilicata, Puglia, Torino, ma non solo. Per il Partito Democratico sono giorni particolarmente difficili nella ricerca di candidati sindaco o presidente di Regione alle prossime elezioni amministrative. Nel Sud Italia ci sono stati diversi problemi sia politici sia di carattere giudiziario, dove da una parte è stato scelto all'ultimo minuto Piero Marrese come possibile governatore lucano nel voto che si terrà tra nove giorni mentre le inchieste dei magistrati hanno contribuito ad far sì che venissero annullate le primarie della sinistra per Bari. In Piemonte, il nome della dem Pentenero ha visto il no dei 5 Stelle: il tutto susseguito da altre indagini che ha coinvolto nel capoluogo regionale una vecchia gloria del centrosinistra come Salvatore Gallo. Ed è proprio nel Torinese che si è verificato un altro surreale momento di crisi di rappresentanza del Pd.
Dietrofront dell'ultimo secondo
Siamo a Borgaro, comune di poco meno di 12mila abitanti. Tutto era pronto per l'annuncio ufficiale della candidatura a sindaco di Paolo Massa, ingegnere, attuale consigliere comunale e membro del circolo locale del Partito Democratico, alla guida di una lista avversa a quella capeggiata dal sindaco uscente Claudio Gambino, lanciato verso il suo terzo mandato. Era prevista anche una conferenza stampa già convocata e con tutti i cronisti del territorio presenti a prendere atto della conferma della presentazione della composizione della coalizione che avrebbe conteso la sfida al primo cittadino ancora in carica. Invece, niente da fare. Massa, senza avvertire preventivamente i suoi colleghi di alleanza, ha optato per un passo indietro a seguito delle precedenti immediate dimissioni del segretario del circolo dem, Antonio La Luna, il quale aveva dovuto constatare che propri iscritti che non hanno avallato quello schema alternativo.
Pd sempre più in difficoltà
Dopo questa sceneggiata, non pare proprio che Giuseppe Vallone, ex sindaco di Borgaro e senatore, e Cristiana Sciandra, consigliera comunale uscente, l'abbiano presa benissimo. "Nella vita per fare scelte comunitarie ci vogliono le palle e qualcuno non le ha avute", ha commentato con amarezza Sciandra, spiazzata come i suoi colleghi dalla decisione improvvisa e consapevole di avere "ceduto il fianco" agli avversari. "Nonostante questo intoppo – ha voluto comunque concluso la consigliera di opposizione – il progetto va avanti".
"Il mio sogno – ha aggiunto invece dal canto suo Vallone – è quello di arrivare alla competizione elettorale con sole due liste, la nostra e quella di Gambino, per permettere ai cittadini di fare una scelta più tranquilla senza disperdere i voti della collettività". Uno modo anche per cercare di arginare la costante disaffezione alla politica, che però, con questi continui chiari di luna del Pd, sembrerebbe alquanto difficile mettersi alle spalle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.