Soffriva di unamnesia Romano Prodi, quando ha detto che nella puntata di Annozero non si può «riscontrare nulla della serietà, della professionalità e dellappropriatezza che dovrebbe avere una trasmissione che riguarda la giustizia». Aveva dimenticato un quinquennio di grida in difesa della libertà di espressione, lanciate contro il centrodestra al governo, e di lezioni sui limiti del potere politico di fronte allinformazione. Come se il rispetto del galateo debba valere sempre e solo per gli altri.
E che dire poi di Clemente Mastella, ministro dellUnione, che sente di essere stato collocato nellelenco dei «linciati» e intima al Cda della Rai di occuparsi del caso, pena una mozione parlamentare di sfiducia?
Dovè lo stile a cui venivano richiamati gli esponenti della Casa delle libertà, quando a loro volta si sentivano vittime di un linciaggio mediatico ed erano accusati di non avere alcuna dimestichezza con le regole della democrazia?
Per non parlare dei duelli ingaggiati con singoli magistrati, che nella stagione del centrosinistra stanno diventando una norma, mentre in passato erano considerati il segno di unidea «proprietaria dello Stato».
So che è una ritorsione fin troppo facile. Ma non si può essere nello stesso tempo maestri di bon ton istituzionale e censori di un conduttore televisivo, di un Gip o di un Pm. Non si può essere luno e laltro, a seconda delle convenienze.
Il problema, quello attorno a cui ruota tutto, è un altro ed è uno scontro di potere.
Michele Santoro - così come ha fatto anche Giovanni Floris - ha le sue convinzioni e le esprime svolgendo un mestiere che gli consente di parlare a milioni di persone. Ha la possibilità di incidere su equilibri politici. Può invitare in studio anche un magistrato al centro di una dura controversia con il Guardasigilli. Esercita appunto un potere, che è in aperto contrasto con altri poteri. È un comportamento legittimo? Se ne discuterà allinfinito.
Ma Santoro non può essere considerato un paladino di libertà quando indirizza le sue trasmissioni contro questa o quella figura del centrodestra, mentre non è serio, professionale e appropriato quando elegge a bersaglio questa o quella figura del centrosinistra. Il presidente del Consiglio non può trincerarsi dietro a tre parole per sfuggire alla questione che si pone oggi: alcuni potenti figure dellinformazione e della magistratura hanno preso a bersaglio proprio quella sinistra che a lungo le ha considerate parte attiva della propria impresa. Questo vuol dire una cosa molto semplice e molto importante: si è rotta una vecchia alleanza.
Serietà, professionalità e appropriatezza - per stare alle parole di Prodi - non centrano nulla.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.