- Leggo questo passaggio dell’accordo di separazione tra Fedez e Chiara Ferragni. “Il punto principale dell’accordo è la previsione di periodi analoghi da trascorrere con i loro due figli. L. e V. staranno con mamma e papà indicativamente per gli stessi periodi, durante i quali ciascun genitore provvederà al loro mantenimento”. L. e V. Fa un po’ ridere che, dopo tanta esposizione, si cerchi di difendere la loro identità.
- I giudici del Tribunale di Roma decidono, di nuovo, di sospendere l’applicazione del trattenimento dei migranti nei centri in Albania. La palla passa alla Corte di Giustizia Ue. Era scontato. Quello che mi preoccupa, semmai, sono le frasi di certe toghe: non è così vero che i giudici “interpretano le leggi” sulla base della Costituzione. La norma va applicata, se poi la si considera contraria alla Carta ci si rivolge alla Corte Costituzionale. È cosa ben diversa.
- E comunque, dopo tutto questo tira e molla sui migranti, viene la voglia di dire basta. Entrate tutti. Poi, quando le periferie scoppieranno, quando non sapremo che lavoro fargli fare, quando spenderemo 5 miliardi all’anno per accoglierli, non venite a lamentarvi.
- Mosca smentisce la telefonata tra Putin e Trump, che però lo staff del tycoon non ha negato.
- Il Tar non approva la sospensiva richiesta dal Comune di Milano (e altri) sull’intitolazione a Silvio Berlusconi dell’aeroporto di Malpensa. È una prima vittoria, non quella definitiva. Ma che goduria.
- Adorabile smentita della prefettura al sindaco Lepore, che va continuando a sostenere la colpa del caos di Bologna è da attribuire alla presenza delle "300 camicie nere" in centro. Vale la pena leggerla, pari pari. "Si fa presente che la manifestazione organizzata dal Movimento nazionale rete dei patrioti d'Italia è stata oggetto di approfondito esame in sede di comitato provinciale dell'ordine e della sicurezza pubblica, unica sede nella quale vengono acquisiti e analizzati tutti gli elementi per valutare l'impatto che la stessa avrebbe avuto sull'ordine e la sicurezza pubblica nella città. Dopo attenta analisi si è preso atto della insussistenza di motivazioni che avrebbero potuto legittimare un divieto dello svolgimento della stessa, peraltro preavvisata in Questura con larghissimo anticipo. Pertanto si è ritenuto, con unanime avviso di tutti i componenti e, quindi, anche del sindaco Lepore, che la stessa avrebbe potuto più opportunamente svolgersi previa mediazione con gli organizzatori, più volte tentata dalla Questura - che comunque ha ottenuto sia la riduzione del percorso sia quella della durata della manifestazione - finalizzata ad evitare assembramenti nel centro cittadino e quindi a delocalizzarla fuori dall'area storica. (...) Le interlocuzioni e, più in generale, ogni opera di mediazione con gli organizzatori, poste in essere dalla questura, hanno consentito uno svolgimento senza turbative di questa specifica manifestazione. Gli incidenti e le aggressioni alle forze di polizia, infatti, si sono registrate esclusivamente da parte dei partecipanti alle concomitanti manifestazioni di anarchici e antagonisti che non erano state oggetto di preavviso all'autorità di pubblica sicurezza, come invece prescritto dalla legge. Si smentisce categoricamente, inoltre, che nessuna indicazione in ordine allo svolgimento dell'evento o alle modalità di gestione dello stesso siano pervenute dal Ministero dell'Interno o da chiunque altro, rientrando ogni valutazione in materia tra le esclusive prerogative e responsabilità dell'autorità provinciale di pubblica sicurezza”. Capito?
- Riassumiamo.
1) La prefettura ha cercato di spostare la manifestazione di CasaPound;
2) La manifestazione dei Patrioti si è svolta senza problemi;
3) Apicchiare i poliziotti e a creare disordini sono stati i centri sociali, che peraltro hanno manifestato senza prima darne comunicazione come previsto dalla legge. Ecco.
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