Quaranta due milioni di euro per i campi rom. Questa la cifra letteralmente sprecata nel giro do soli tre anni dal Comune di Roma per mantenere i settemila nomadi che vivono nella Capitale. Senza contare che, se andiamo a sommare i fondi sborsati da Milano e Napoli, l'esborso lievita fino a 100 milioni di euro. Una cifra da capogiro che, però, non è nemmeno bastata a "integrare" le comunità rom.
Questa mattina il ministro all'Integrazione Cecile Kyenge e il viceministro al Welfare Maria Cecilia Guerra si sono recate in visita istituzionale al campo nomadi di Via Gordiani, nella periferia est della Capitale. Il controllo conclude la sesta conferenza internazionale di Cahrom, costituita da 47 esperti del Consiglio d'Europa che si occupano di risolvere il problema della discriminazione nei confronti delle comunità rom. La commissione ha voluto segnalare che "l'Italia è rimasto l'unico Paese con i campi nomadi insieme alla Francia".
L'Unione europea accusa il governo italiano di non voler risolvere i problemi della comunità rom. Insomma, non spendiamo abbastanza per il loro benessere. Secondo i relatori "non servono soluzioni 'speciali', 'temporanee' e 'ghettizzanti', ma progetti di inclusione abitativa, sociale e lavorativa finalizzati alla reale autonomizzazione dei rom".
La signora Ava Nicolic, una delle anziane rom presenti nel campo, si è addirittura lamentata con la Kyenge delle cattive condizioni in cui vive e ha mostrato il cancello rotto all'entrata del campo: "Nessuno viene ad aggiustarlo, è aperto giorno e notte e dobbiamo stare attenti perché i bambini potrebbero uscire e finire investiti". Dunque, vogliono più soldi. La comunità nomade vorrebbe, infatti, che il governo e le istituzioni locali migliorassero il loro tenore di vita studiando soluzioni abitative più solide e confortevoli. E le risorse? Quelle pubbliche, in fondo, non mancano mai. Perchè, dunque, non aiutare i rom a vivere nell'agio senza lavorare?
Governo ed enti locali stanno vagliando diverse soluzioni per superare le problematiche legate ai campi rom. La Kyenge e la Guerra, per esempio, concordano nel superamento dei campi, mentre l'assessore alle politiche sociali di Roma Rita Cutini si dimostra più cauta: "Il Campidoglio è impegnato a risolvere il problema della casa per tutti i romani"
538em;">. Il sindaco Ignazio Marino, invece, non ha ancora avuto il coraggio di affrontare la spinosa questione. Non a caso oggi è saltato l'incontro in Campidoglio con i rappresentanti di Cahrom.
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