Scandalo infinito: una regione su due nel mirino dei pm

Dalle auto alle ostriche. E chi paga? I contribuenti, ovviamente. Viaggio nelle Regioni che sono finite sotto la lente di ingrandimento della Finanza

Le ostriche divorate dall'ex capogruppo del Pdl in Regione Lazio, Franco "Batman" Fiorito, a spese dei cittadini hanno fatto saltare il tappo e segnato un punto di non ritorno. Nelle ultime settimane una Regione su due è stata "visitata" dagli uomini della Guardia di Finanza che adesso vogliono vederci chiaro su come ogni anno vengono spese centinaia di milioni di euro di fondi pubblici. Solo oggi i militari delle Fiamme Gialle si sono presentati nelle sedi di Marche e Lombardia e sono tornati in quella del Lazio.

Piovono avvisi di garanzia. E scattano le manette. Scoperchiato il vaso di pandora, la politica dà il peggio di sé. Dalle lauree nell'Università di Tirana ai diamanti africani, dalle villone acquistate coi rimborsi elettorali alla jeep comprata durante una nevicata epocale. E ancora: conti in Tanzania e a Cipro, immobili in Italia e all'estero, paghette mensili per figli, mogli e amanti, bonifici su conti off shore, automobili di grossa cilindrata. C'è un po' di tutte negli sprechi e nelle spese folli della politica che stanno destando scalpore e sdegno nell'opinione pubblica. Dai palazzi romani alle sedi dei partiti, per poi arrivare ai Consigli regionali. Il primo a essere "pizzicato" è stato sul finire del gennaio del 2012 Luigi Lusi, ex tesoriere di un partito che non esisteva nemmeno più: la Margherita. Insieme alla moglie, ha sottratto al partito circa 70 milioni di euro oltre a qualche immobile nel Belpaese e in Canada. Qualche settimana dopo, tocca a Francesco Belsito, ex tesoriere dellla Lega Nord a guida Umberto Bossi. Era lui a smistare le "paghette" di svariate migliaia di euro al mese per i figli del Senatùr, acquistare auto di grossa cilindrata e garantire una buona istruzione in Albania. Sempre a Belsito si deve lo spostamento dei finanziamenti pubblici del Carroccio su conti in Tanzania e a Cipro.

Prima che scoppiasse lo scandalo della Regione Lazio l'opinione pubblica puntava il dito contro i rimborsi ai partiti. Troppi, eccessivi, esagerati. Poi è toccato alla Pisana. E l'opinione pubblica ha scoperto quanto ci costano i gruppi consigliari. Una paccata di euro che vengono bruciati ogni giorno. La gestione ballerina di Batman, il toga party di Carlo De Romanis, le spese pazze del gruppo del Pdl hanno portato il governatore Renata Polverini a fare un passo indietro. Purtroppo, le Fiamme Gialle stanno scoprendo che quanto avveniva nel Lazio è una brutta usanza che si trova in quasi tutte le Regioni italiane tanto che una su due è finita nel mirino della Finanza.

Piemonte

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha acquisito la documentazione relativa alle spese di tutti i gruppi a partire dal 2008. L’inchiesta dei pm Andrea Beconi e Enrica Gabetta, è stata innescata da una "rivelazione" fatta dal deputato del Pdl Roberto Rosso a Telelombardia: la settimana bianca di un consigliere venne rimborsata dalla Regione. Il lavoro dei magistrati mira a verificare se ci sono casi di malversazione dei fondi o di irregolarità nella rendicontazione di spese e nelle richieste di rimborso, o di percezione irregolare di benefit. Si parla, addirittura di chilometri gratis e di gettoni di presenza a Palazzo chiuso (leggi l'articolo).

Lombardia

I militari delle Fiamme Gialle hanno chiesto i rendiconti completi delle spese sostenute dai gruppi del Pdl e della Lega Nord dal 2008 al 2012. In particolare l’interesse Š incentrato sulle spese effettuate da tre consiglieri: l'ex presidente del Consiglio regionale lombardo, il leghista Davide Boni, l’ex assessore all'Ambiente Franco Nicoli Cristiani (Pdl) e il consigliere del Pdl Massimo Buscemi che adesso risultano indagati per peculato e truffa aggravata (leggi l'articolo). E proprio mentre la Finanza acquisiva i documenti, i carabinieri hanno arrestato l’assessore alla Casa Domenico Zambetti con l’accusa di voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa. Con l’arresto dell'assessore alla Casa, in Regione Lombardia sale a 13 il numero di esponenti politici - fra Giunta e Consiglio - indagati dal 2010, inizio della legislatura al Pirellone. La scorsa settimana è stato chiesto il rinvio a giudizio per varie ipotesi di reato, fra cui corruzione, per l’ex vice presidente dell’Aula, Filippo Penati, ex braccio destro del leader del Pd Pier Luigi Bersani.

Emilia Romagna

Viaggi in auto blu con l’autista sotto casa, missioni per l’assemblea, ma messe in conto al gruppo del Pd e soprattutto non det­tagliate. In Emilia Romagna l’inchiesta è coassegnata ai pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari che hanno iniziato ad analizzare gli oltre 400 faldoni di carte prelevati in Regione riguardanti le spese dei gruppi consiliari in questa e nella precedente legislatura. I primi controlli verranno effettuati sulle spese di rappresentanza e su tutte quelle voci che non fanno prettamente riferimento ad attività istituzionali. Tuttavia, nella "rossa" Emilia Romagna le indagini vanno al rallentatore, anche se negli ultimi giorni è stata tirata in ballo pure la presi­denza del gruppo assembleare.

Marche

Il procuratore Elisabetta Melotti ha chiesto ai gruppi l’esibizione di documenti relativi alle spese a partire dal 2008. "L’indagine - ha detto - serve ad assicurare un controllo esteso all’attivit… di tutti i gruppi consiliari, anche per evitare possibili strumentalizzazioni".

Lazio

L’inchiesta su Franco Fioritodetto, dai più Er Turco (per le fattezze fisiche) e Er Batman da alcuni (per via di un "capitombolo" da una motocicletta ferma), prende il via dalle segnalazioni fatte dall’allora capogruppo del Pdl Francesco Battistoni. L’accusa ha accertato che sui conti di Fiorito sarebbero stati dirottati almeno 1,3 milioni appartenenti al gruppo, ma le indagini non hanno ancora accertato la reale destinazione di assegni per oltre 800mila euro e di bonifici per circa 600mila euro. Non solo. Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che "frammenti di fatture destinate al gruppo consiliare del Pdl sono stati ritrovati nel tritacarte e nella pattumiera dell'abitazione" di Fiorito. Ma lo scandalo alla Pisana non finisce certo qui. Una seconda inchiesta riguarda, infatti, il capogruppo dell’Idv in Regione Lazio: Vincenzo Salvatore Maruccio, anche lui indagato per peculato (leggi l'articolo). I pm gli contestano assegni, prelievi in contanti e bonifici dai conti del gruppo in suo favore senza motivazioni o con motivazioni generiche, per un totale di oltre 700mila euro.

Molise

Ad aprire un’indagine conoscitiva è stato il pm Nicola D’Angelo, che ha chiesto alla Guardia di Finanza di acquisire le spese dei gruppi - che costano 2 milioni all’anno - dal 2009 al 2012.

Campania

Le indagini interessano il periodo 2008-2012. Negli scorsi giorni, le Fiamme Gialle hanno acquisito i bilanci del quinquennio su mandato del procuratore aggiunto Francesco Greco e del pm Giancarlo Novelli che ipotizzano il reato di peculato per eventuali sprechi addebitabili agli attuali consiglieri ma anche per l’attività degli esponenti della precedente assemblea. L’unico indagato, al momento, è l'esponente dell'Udeur Ugo De Flaviis, per un presunto episodio illecito emerso nell’ambito di una diversa inchiesta. Dal 2008, hanno calcolato i pm, i consiglieri hanno ricevuto oltre 17 milioni di euro.

Basilicata

L’indagine sulle spese dei consiglieri della legislatura precedente fu aperta nel 2009 e riguarda rimborsi chilometrici. Quattro gli indagati rinviati a giudizio con le accuse di falso e truffa: il presidente dell’assemblea Prospero De Franchi (Federazione popolari di centro), i due vicepresidenti Franco Mattia (Pdl) e Giacomo Nardiello (Pdci), e Franco Mollica (Centro popolare). Secondo l'accusa, i quattro avrebbero percepito i rimborsi indebitamente perché, in realtà, risiedevano a Potenza e non nei comuni dichiarati. Mollica, con l’Mpa, e Mattia, con il Pdl, sono stati poi rieletti nel 2010.

Sicilia

A coordinare l’inchiesta sull’utilizzo dei fondi da parte dell’Assemblea regionale siciliana (Ars), al momento solo un’indagine conoscitiva, è il procuratore aggiunto Leonardo Agueci. Quest’anno l’Ars ha versato ai gruppi 12,65 milioni di euro: la fetta più consistente è andata al Partito democratico, che avrebbe incassato circa 2,5 milioni; circa 1,9 milioni il Pdl, 700mila euro i futuristi di Gianfranco Fini e Grande Sud, qualcosa in più l’Udc di Pier Ferdinando Casini. Una seconda indagine è, invece, stata aperta dalla procura di Catania e riguarda le spese dei gruppi della Provincia, in particolare i rimborsi chilometrici e quelli per le assenze.

Sardegna

In Sardegna rischiano di andare a processo venti consiglieri per le spese del Misto nella legislatura tra il 2004 e il 2008. A 17 di loro (il Gup deciderà il 24 ottobre prossimo) è contestato il peculato. Parte del denaro sarebbe stato, infatti, utilizzato per spese personali: auto e vestiti, bollette, viaggi e cene.

Per altri due consiglieri il gup deciderà il 15 novembre prossimo, mentre per l’ex assessore (ora senatore Pdl) Silvestro Ladu il processo si terrà il 5 novembre. Con i soldi del gruppo, quest'ultimo avrebbe fatto riparare l’automobile della moglie. In totale gli contestano spese illegittime per 253mila euro.

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