"Quando si convive in un'alleanza devono vigere le regole del reciproco rispetto". Un punto fondamentale, su cui il Pdl non è disposto a transigere. Che potrebbe portare a una rottura della maggioranza e del governo delle larghe intese. In onda a Radio anch'io di RadioUno, Renato Schifani si mostra dubbioso sulla tenuta dell'esecutivo sul lungo termine e non usa mezzi termini: "Vedo l'avvicinarsi di un momenti di crisi".
Dai Democratici - spiega l'ex presidente del Senato - "non riscontriamo questo atteggiamento" di rispetto. Ecco perché Schifani vede "l'avvicinarsi verso un countdown che determinerà irreversibilmente scelte politiche" e, nonosante si auguri "che questo governo vada avanti" non è pronto a scommetterci. Ad ogni modo "tutto il gruppo del Pdl al Senato è compatto", pronto "anche a battaglie da opposizione" sulle proprie posizioni.
Il capogruppo al Senato critica l'ostinazione del Pd sull'inagibilità politica di Silvio Berlusconi. Il centrosinistra continua ad "arroccarsi su posizioni politiche", anteponendo "interessi all'interpretazione di una norma", la legge Severino, "che necessità di approfondimenti". Una cosa è chiara: se il Pd non darà il via a un "doveroso approfondimento" - lo ricorda il pidiellino Nitto Palma - il governo "è finito".
Il responsabile organizzazione del Pd Davide Zoggia ha risposto, sempre dai microfoni di RadioUno. Per il democratico, "se il governo cade mi sembre chiaro, chi rispetta la Costituzione è il Pd e tutte le forze che richiamano a questo principio" e "la responsabilità sarebbe in capo al Pdl".
538em;">Se si verificasse la crisi di cui parla Schifani, ha aggiunto "il presidente Napolitano deciderà per il meglio" e "pensare di votare con questa legge elettorale sarebbe un delitto per il nostro Paese". Per il capogruppo Pdl, "sarebbe meglio tornare alle urne".
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