"Schlein è l'alternativa alla Meloni". Anche Boccia sale sul carro di Elly

Il futuro del Partito Democratico, ma anche l’emblema della sinistra occidentale, moderna e persino ambientalista: l’ex ministro degli Affari regionali ai piedi di Elly

"Schlein è l'alternativa alla Meloni". Anche Boccia sale sul carro di Elly

In molti in casa Partito Democratico stanno salendo sul carro di Elly Schlein. La nuova paladina del mondo radical chic e arcobaleno si gioca la segreteria dem con Stefano Bonaccini e può contare sul sostegno di numerosi volti di spicco. Da Franceschini a Misiani, fino alla sardina Santori: tutti con la 37enne di Lugano. Francesco Boccia fa parte della galassia Schlein da tempo e le sue sono parole al miele.

"È sempre stata ancorata alle battaglie del centrosinistra unito, ma spostando in alto l'asticella degli obiettivi, chiedendo radicalità su lavoro, ambiente e povertà con battaglie e mobilitazioni”, l’analisi del ministro degli Affari regionali del Conte II ai microfoni di Omnibus: "Elly rappresenta più di chiunque altro l'idea di una moderna sinistra occidentale. Con lei ci sarà una nuova osmosi tra militanti ed elettori che sanno di trovare un partito aperto e contendibile".

La sviolinata di Boccia

Boccia ha citato i numerosi comitati spontanei e le diverse reti di militanti a sostegno della Schlein, persone che vedono in lei “la speranza della sinistra alternativa alla destra guidata da Giorgia Meloni. La partita decisiva si disputerà nel corso del congresso, fase di mobilitazione sulle idee, sui principi e sui valori del mondo dem:“Elly Schlein è una donna forte, che ha già dimostrato di fare battaglie anche controvento, battaglie che l’hanno portata a lasciare il Partito Democratico. È rimasta sempre leale al centrosinistra e ha aiutato Stefano Bonaccini alle elezioni regionali con un risultato importante”.

La Schlein rappresenta quella parte di passione politica che è dentro l’elettorato del Partito Democratico, ha proseguito Boccia: “È tornata in punta di piedi e penso che intorno a lei si possa costruire un’idea moderna di Pd. Credo che il confronto con gli altri tre candidati alla segreteria sarà un arricchimento, unirà più di prima. Penso che al tempo del governo Meloni l’Italia abbia ancora più bisogno di prima di una forza politica progressista che guidi l’opposizione”. Un sogno democratico, ma i fatti dicono altro: la guerra a tutto campo tra le varie correnti, le prime frecciatine, gli accesi botta e risposta. Ma l'inventore degli assistenti civici non ha visto niente di tutto ciò, anzi, a suo avviso non esistono nemmeno centri di potere al Nazareno. Su un dettaglio non ha dubbi:“Penso che questo congresso rappresenterà una svolta.

In quindici anni di vita del Pd sono cambiati nove segretari, è evidente che c’è un problema dentro l’organizzazione stessa del partito”. Il sogno bocciano è ormai chiaro: la ripartenza dem guidata dalla paladina Elly.

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