I sindacati di base, guidati dalla Confederazione dei Comitati di base (Cobas) hanno annunciato manifestazioni per protestare contro i provvedimenti adottati dal governo Meloni. Tradotto: l'ennesima lotta sindacale che, invece di proporre soluzioni, blocca il Paese e danneggia i lavoratori italiani.
I sindacati bloccano il Paese
Non è la prima volta che i sindacati, con il pretesto di contrastre i provvedimenti di un governo di centro destra, riescono a paralizzare il Paese. Oggi lo sciopero generale di tutti i lavoratori pubblici e privati aderenti ai Cobas e alle altre organizzazioni sindacali di base colpirà tutti i cittadini italiani. Lo sciopero raggiunge, nonostante tutto, l'obiettivo preposto, ovvero paralizzare i servizi delle principali città italiane: oltre allo sciopero dei mezzi, a rallentare la circolazione sarà il traffico superiore alla media. Molti cittadini, per paura di rimanere bloccati o arrivare tardi al lavoro, sceglieranno il mezzo privato con evidenti ricadute sul traffico regolare.
Tra le principali rivendicazioni dei sindacati ci sono le solite e annose richieste tra cui l’introduzione per legge del salario minimo. Nel mirino dei sindacati finisce anche l’invio delle armi in Ucraina. La linea radicale dei sindacati sulla guerra in ucraina è ormai nota: “Giù le armi, su i salari”, recita lo slogan dello sciopero proclamato dalla galassia dei sindacati di base. Ovviamente non poteva mancare il solito fanatismo ecologico: i sindacati non vogliono sentire parlare né di rigassificatori né di centrali nucleari. L’obiettivo di breve termine rimane, secondo la loro visione distorta della realtà, l’introduzione di una “nuova politica energetica che utilizzi solo le fonti rinnovabili”. Una visione puramente ideologica e impossibile nei fatti.
I possibili disagi
Durante la giornata di oggi si terranno numerose manifestazioni regionali e provinciali. Lo sciopero colpirà tutte le principali città italiane: a rischio dunque tutti i servizi dalla sanità alla scuola, dalle fabbriche ai trasporti. Per le singole città, le aziende del trasporto locale comunicheranno sui i propri siti i possbili impatti per i viaggatori. Qualcuno, per fortuna, si è già sfilato dallo sciopero generale: a Milano Atm fa sapere che le metropolitane sono garantite fino alle 18, mentre i mezzi di superficie potranno subire cancellazioni tra le 8.45 e le 15 e dopo le 18. L’Atac di Roma sembra andarle dietro: viene garantito il servizio diurno fino alle 8:29 e nella fascia di orario che va dalle 17:00 alle 19.59 mentre il servizio sarà bloccato dalle 8.30 alle 17:00 e dalle ore 20:00 al termine del servizio diurno. Stop, cancellazionioni e rallenatmenti potrebbero interessare bus, treni e aerei. Anche i lavoratori delle ferrovie si fermano dalle 21 di giovedì 1 dicembre e proseguiranno fino alle 21 di venerdì 2 dicembre. I lavoratori del comparto aereo e di quello marittimo potranno fermarsi per tutta la giornata di oggi. A livello nazionale Trenitalia fa sapere che la protesta non interesserà i viaggiatori di Frecce e Intercity ma i collegamenti Regionali saranno garantiti solo nelle fasce pendolari (6:00-9:00 e 18:00-21:00). Lo sciopero, indetto dai sindacati di base, colpirà anche diversi settori del pubblico e del privato.
A scuola riguarderà personale docente, educativo e Ata delle scuole di ogni ordine e grado. Possibili disagi sono seganalati anche dalle Asl e potrebbero esserci disservirzi alle Poste.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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