«Nel porre in commissione Antimafia una domanda a Michele Santoro, non ho rivelato informazioni coperte da segreto né ho fatto saltare presunte coperture di Maurizio Avola». La deputata M5S Stefania Ascari (foto), in una lettera indirizzata al direttore Alessandro Sallusti, replica così alla rivelazione fatta dal Giornale su quanto avvenuto durante l'audizione di Michele Santoro lo scorso 27 novembre. Pare, infatti, che in quell'occasione la pentastellata abbia rivelato informazioni coperte da segreto su un collaboratore di giustizia al fine di screditarne il pentimento. La deputata è convinta che Santoro «pur in buona fede, stia commettendo un errore prendendo per buone le cose dette da Avola» e che non sia a conoscenza «di alcuni elementi decisivi e aggiunge - per questo quanto scrivo in questa sede l'ho riferito anche a lui rispondendo a una lettera che mi aveva inviato». Nella missiva, Ascari ribadisce i suoi dubbi sulla credibilità di Avola e, poi, ribadisce: «Non ho rivelato alcun segreto e svolgo il mio ruolo di parlamentare nell'esclusivo interesse dei cittadini e delle cittadine e dell'accertamento della verità». Ascari, infine, denuncia i «tanti ostacoli» che incontra «costantemente» in commissione Antimafia: «Chi come me conclude - vuole lavorare per portare a termine inchieste importanti al servizio della verità, viene regolarmente bloccato e delegittimato».
Intanto, il presidente di commissione Chiara Colosimo ha inviato una comunicazione alla Procura di Roma per denunciare la violazione del segreto. Secondo Antonella Zedda, vicecapogruppo al Senato di FdI, Ascari con la sua difesa «realizza la classica toppa peggiore del buco». E aggiunge: «Apprendiamo con un certo stupore che secondo lei il regime degli atti della Commissione non lo stabilirebbe né la presidente, né il regolamento e nemmeno la legge istitutiva della Commissione, ma piuttosto la stessa Ascari che, sentito (chissà quando e perché) l'avvocato Repici, decide che sia l'audizione sia gli atti depositati dall'audito non siano più secretati». «A tutto c'è un limite», sbotta Zedda che aggiunge: «anche delle idiozie a cui si ricorre per autodiscolparsi». «Consiglio un bel tacere», conclude Zedda secondo cui le norme sulla secretazione parlano chiaro «nonostante vari e strani tentativi di cambiare le carte in tavola». Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di FdI alla Camera e membro della commissione antimafia, attacca Ascari, «la stessa che ricorda - ha accusato ingiustamente Delmastro» e che «oggi si trova a essere scoperta dopo avere rivelato dettagli di un'audizione antimafia coperta da segreto.
Non so se è il karma, ma spero che la Ascari ne tragga le conseguenze». Secondo Antoniozzi «Delmastro non fece nulla, al punto che la procura chiese l'archiviazione mentre la Ascani di cui chiede le dimissioni dalla commissione - ha rivelato dati che mettono a rischio indagini e persone».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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